Sulla parete subito a destra dell’abside di un edificio di culto rupestre anonimo, sito nella gravina di Ginosa (Ta), agli inizi degli anni ‘90 del secolo scorso fu individuato ciò che restava di una epigrafe in capitale atipica rubricata. Solo nei primi anni 2000, l’epigrafe ‘pare’ sia stata documentata per la prima volta dal prof. Roberto Caprara. Oggi, a distanza di ca. quindici anni, ne diamo una nuova lettura. Il testo, ormai da tempo tagliato dalle attività di riutilizzo della chiesa-grotta in cantina, si imposta su quattro righi e ventitré lettere, alcune di non facile lettura.
La nuova lettura offre due interpretazioni che oscillano tra l’epigrafia d’apparato e quella funeraria. Allo stato attuale il testo epigrafico risulta di non facile datazione, ma nulla esclude sia contemporaneo ad una seconda epigrafe scoperta a cavallo tra 2014 e 2015 appartenente allo stesso edificio di culto. Si resta però della convinzione che l’epigrafe sia da attribuire ad una committenza cristiana medievale.
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Autore: Vincenzo Stasolla (Università degli Studi di Bari)
74013, Ginosa (Ta), Italy – +39 327 30 31 282 – vinc.stasy@gmail.com
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