Con un finanziamento di 80.000 euro, sono partiti i lavori di costruzione di una nuova struttura di copertura per il prezioso mosaico policromo paleocristiano, il più grande e ben conservato trovato in Sardegna che ha una superficie di circa 160 mq, con materiali totalmente inseriti nel contesto storico – archeologico degli scavi di S.Cromazio. Agli inizi di ottobre si è tenuto un convegno dal titolo “Valorizzazione area archeologica di San Cromazio”, presso il centro culturale del parco comunale di S. Platano. Appuntamento annuale utile per fare un bilancio sugli scavi e le ricerche che continuano a fornire risultati di grande interesse scientifico. L’obiettivo principale sarà il progetto di fruibilità del sito con particolare attenzione anche nel prevedere un percorso per i diversamente abili.
“In un mondo dove vige il terrore per la vita, vale la pena di continuare a studiare e ricercare le origini della nostra civiltà e della nostra cultura?”. Ha esordito il Prof. Luciano Cicu , ordinario della Facoltà di lettere dell’Università di Sassari, al convegno sulla “ Valorizzazione area archeologica di S.Cromazio” tenutosi al centro culturale del parco comunale di S.Platano. La risposta è senz’altro positiva. Il sito archeologico di S.Cromazio ha una superficie di circa 160 mq ed è oggetto di scavi e ricerche che continuano a dare risultati di grande interesse scientifico. E’ noto per la presenza del più grande e ben conservato mosaico policromo paleocristiano trovato in Sardegna che si ipotizza costituisse la pavimentazione di una grande chiesa costruita nel IV-V secolo d.C. “la sua bellezza, i motivi di vasi uniti da semicerchi, le geometrie indicate da tralci di foglia d’edera, dimostrano un forte legame con un linguaggio consueto per le regioni africane“ ha dichiarato la Dott.ssa Simonetta Angiolillo, studiosa esperta di mosaici, durante la visita guidata che ha preceduto il convegno.
Il sindaco Elio Mameli ha aperto i lavori “abbiamo utilizzato i fondi della legge 37/98 e crediamo sia fondamentale dare continuità alla ricerca ed agli scavi che quest’anno si sono protratti per quattro mesi grazie allo stanziamento di 60.000,00 €. Il responsabile degli scavi prof. Giampiero Pianu , ”la mia soddisfazione si può sintetizzare in quattro grandi fatti; notevoli risultati rispetto alla durata dello scavo, la pubblicazione del libro che raccoglie gli atti di due convegni del 2002 e del 2003, la realizzazione di una pianta aggiornata del sito grazie all’intervento dell’ing. Deiana, il poter parlare della valorizzazione del sito”.
Queste le ultime ipotesi confermate dal ritrovamento di una seconda strada che si incrocia con la prima , ”il sito si trova a circa dieci miglia da Cagliari e si suppone sia una sorta di stazione di servizio, dove i viandanti si fermavano per far riposare gli animali, cibarsi e rifornirsi prima di riprendere il viaggio”. La dott.ssa Emanuela Cicu, “il ritrovamento di un pugnale o punta di una lancia all’interno di una tomba del VI sec. simbolo di una persona importante, il ritrovamento di 27 bottoni ammassati, di un orecchino d’argento, di oggetti di corredo personale, di orecchini d’argento trovati su una bambina e di un orecchino d’oro, ci mostrano materiali di grande interesse scientifico”.
Il dott. Massimo Casagrande ha chiuso i lavori con una relazione sul progetto di fruibilità del sito con particolare attenzione anche nel prevedere un percorso per i diversamente abili.
Fonte: CulturalWeb 08/11/04
Cronologia: Arch. Medievale