Tosi: «Il Giro d’Italia viene qui solo perché si conclude dentro l’anfiteatro».
Arena troppo usata?
«No, proprio usandola la teniamo in vita, con restauri e manutenzioni possibili grazie ai soldi che entrano affittandola per spettacoli e manifestazioni».
Il sindaco Flavio Tosi, presidente della Fondazione Arena, premette che «con il sovrintendente Alberti c’è un buon rapporto di collaborazione su varie questioni, come il progetto Zeffirelli di riordino del Liston e i parcheggi e anche l’uso dell’Arena e mi sembra che da parte sua ci sia la disponibilità a confrontarsi per trovare le soluzioni migliori». Quanto all’Arena, «visto che spende molto per la sua manutenzione, da parte del Comune c’è l’attenzione a utilizzarla nel modo migliore per la lirica, i concerti, la mostra dei presepi e anche grandi eventi, che si giustificano proprio perché è l’Arena. Diciamolo: quest’anno il Giro d’Italia si concluderà a Verona solo perché i ciclisti arriveranno dentro l’Arena».
Il sovrintendente della Fondazione Arena Francesco Girondini — pure amministratore di Arena Extra, la società creata per gestire gli spettacoli extra lirica — ricorda che «l’Arena è nata per ospitare spettacoli, fra l’altro con circa 30mila spettatori e cioè il doppio degli attuali, e comunque da anni è sempre stata usata sotto il controllo sia del Conservatore dell’Arena sia del settore Ecologia del Comune per il livello del suono, su indicazione della sovrintendenza». Girondini precisa che «con quanto si incassa dall’affitto del monumento per gli spettacoli si pagano i restauri e la manutenzione e credo che l’Arena sia l’edificio storico fra i meglio conservati in Italia».
Erminia Perbellini, assessore a cultura e turismo, dice che «fin dai primi mesi dal suo insediamento l’amministrazione ha stipulato un accordo con il ministero dei beni culturali per un maggior numero di serate, tali da darci ulteriori soldi per la conservazione».
Alberti lanciava però anche una proposta di una gestione misto pubblico-privata dei palazzi storici, individuando un manager per gestirli. Il sovrintendente cita il palazzo del Capitanio e Palazzo Forti. Il primo, nella parte che guarda piazza Viviani, inutilizzata e degradata, verrà messo all’asta con base 10 milioni, anche se per acquistarlo dal Comune si è già fatta avanti la Fondazione Cariverona, presieduta da Paolo Biasi, che acquisterà anche Palazzo Forti.
Fonte: L’Arena, 12/01/2010