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VERCELLI. Salvate il sito archeologico dai parcheggi sotterranei.

Cavallo di battaglia del movimento «Societa’ Futura» e oggetto di osservazioni anche da parte di uno studioso di archeologia vercellese, il recupero dell’anfiteatro sepolto sotto la «Ca’ da Rat» torna al centro delle polemiche.
Le osservazioni, presentate al Comune di Vercelli, arrivano questa volta dalla sezione vercellese di Italia Nostra e dal suo presidente Giovanni Reina. che sottolinea come «alcuni aspetti formali della procedura seguita per l’approvazione del programma di riqualificazione urbanistica siano carenti di documentazione, e quindi debbano essere ripresi e integrati».
Ma questa non e’ una novita’. In Regione, anche a seguito di un’interrogazione del consigliere Mariano Turigliatto, la Commissione per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali ha sospeso a fine agosto l’iter del progetto, richiedendo alcuni approfondimenti tecnici prima del pronunciamento definitivo. Materiale subito inviato dal settore urbanistico del Comune. Ma le osservazioni di Reina non si fermano qui.
«L’intervento avrebbe notevoli ripercussioni sull’ambiente circostante, e forse richiederebbe l’attivazione delle procedura di valutazione di impatto ambientale» . Quello che non va, secondo Reina, sarebbero i «nuovi volumi» che contornerebbero l’area dell’anfiteatro: «Sbandierare il concetto di un anfiteatro con dimensioni superiori a quelle dell’Arena di Verona pare in contrasto con le limitazioni oggettive che, consentendo le edificazioni previste, di fatto verranno poste alla fruizione dello stesso anfiteatro».
Bisognerebbe poi «adottare misure idonee a garantire il recupero dei reperti archeologici presenti sull’area», cosi’ come «non sembra opportuna la previsione di realizzare parcheggi sotterranei in una zona che potrebbe ancora riservare sorprese archeologiche».
«Italia Nostra – scrive Reina – intende affrontare il problema in modo propositivo per suscitare un dibattito che sinora non c’e’ stato, e propone di uscire da una limitata visione provincialistica e pensare in grande, liberando il monumento. Si potrebbero garantire gli interessi dei privati che dovrebbero costruire con lo spostamento delle nuove edificazioni in altre zone, eventualmente anche con premi volumetrici, e guardare alla esperienze di altre citta’ che hanno isolato i loro monumenti».
Ipotesi, questa, gia’ proposta da Giovanni Sommo, curatore del sito Archeovercelli.it ed esperto di ARCHEOLOGIA vercellese.  

Fonte: La Stampa, 18/09/2009

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