Quattro anni fa bruciava il Molino Stucky, esempio unico di archeologia industriale in fase di riconversione.
Ieri è stata la soprintendente Renata Codello a tagliare il nastro, davanti al vicepremier Francesco Rutelli e al sindaco Massimo Cacciari, per inaugurare il nuovo Hilton da 400 camere, con tanto di suite da 12mila euro a notte.
«Quella però la lascio agli emiri, io manco ci penso…», ha detto Rutelli, quasi a voler fugare dubbi in tempi in cui il portafogli dei politici è sotto controllo.
Ci è anche scappata qualche lacrima, quando Francesco Bellavista Caltagirone, presidente del gruppo Acqua Pia Antica Marcia, ha ringraziato chi ha lavorato per il recupero dell’ex Molino: «Lo scomparso Antony Harris, amministratore delegato della Hilton e un dirigente della nostra azienda: mio figlio Ignazio».
Quindi i tributi a Rutelli e a Cacciari, che fece partire il progetto di recupero dello Stucky poi seguito dall’amministrazione Costa per essere ripreso ancora da Cacciari. Sindaco e vicepremier hanno sottolineato come l’Hilton sia un’operazione di recupero architettonico, ma anche un’occasione per creare occupazione e per dare a Venezia quel turismo congressuale di qualità che manca.
Cacciari ha anche ricordato come l’accordo con Acqua Marcia preveda il recupero di alloggi pubblici al’ex Scalera. Poi, dopo essere stato salutato con calorosi baci dall’ex sindaco di Padova Giustina Destro, Cacciari ha accompagnato Rutelli alla Biennale.
Fonte: Il Gazzettino on-line 08/06/2006