E’ stata presentata nel Parco di Veio la scoperta della più antica tomba etrusca dipinta mai rinvenuta fino ad oggi.
Il Parco Regionale di Veio è stato istituito nel 1998. Comprende otto comuni ed ha un’ampiezza di circa 20mila ettari. Nell’ambito di questo parco c’è il cuore archeologico rappresentato dall’antica città etrusca e dalle tante necropoli, per un’area che si estende complessivamente su circa 300 ettari.
Veio, la nemica di Roma
Non lontana dal corso del Tevere e distante da Roma solo 17 km, la città di Veio sorgeva su un vasto altopiano delimitato dalle ripe scoscese di due corsi d’acqua, il Valchetta (l’antico Crèmera) e il fosso della Mola. All’estremità meridionale dell’altopiano, in località Piazza d’Armi, era la rocca della città, mentre sulle alture intorno ad esso si estendevano ad anello le necropoli con migliaia di sepolcri.
Tomba dei leoni ruggenti (scheda tecnica)
I leoni, anch’essi incisi, sono resi invece con una linea di contorno in nero; in alcuni casi l’aggressività del felino risulta accentuata dalla lunga coda eretta e arrotolata sopra il dorso. Nel complesso il fregio pittorico si rivela denso di contenuti simbolici: gli uccelli acquatici, in qualità di migratori, alludono al passaggio dalla vita alla morte, mentre le minacciose figure di leoni gradienti rappresentano il mondo infero evocandone l’orrore.
Fonte: MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Cronologia: Arch. Italica