Una lingua comune ai popoli preistorici del pianeta, formata da un “alfabeto” di 28 ideogrammi.
E’ la tesi avanzata da Emmanuel Anati, direttore del Centro camuno di studi preistorici di Capo di Ponte (Bs), nel corso del XXI Simposio internazionale della Valcamonica sull’arte preistorica e tribale.
Secondo Anati, i dipinti ed i graffiti degli uomini delle caverne esprimevano una vera e propria matrice letteraria comune, inizialmente a tutto il mondo e poi all’area indoeuropea.
Per arrivare a queste conclusioni, lo studioso ha esaminato cinquanta milioni d’immagini conservate nell’Archivio mondiale d’arte rupestre e provenienti da ogni angolo del pianeta: in un periodo tra i 50 mila ed i 15 mila anni fa l’uomo si sarebbe espresso attraverso simboli che erano interpretati ovunque allo stesso modo.
Fonte: La Stampa 11/09/04
Cronologia: Preistoria