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VADA (Li). Ripartono gli scavi archeologici nell’area etrusca di San Gaetano.

Come accade da molti anni, la fine della stagione estiva coincide con l’inizio di una nuova campagna di scavi a San Gaetano.
È il dipartimento di Scienze Storiche dell’Università di Pisa che ormai da oltre 25 anni periodicamente viene a Vada a San Gaetano per mettere in luce un settore ogni volta più interessante ricco di reperti che evidenziano come la Vada antica fosse attiva. Questi ultimi scavi riguardano il primo secolo dopo Cristo, ma di Vada etrusca ne parlavano già gli storici e di ciò ne fa testo la famosa Carta Pentigeriana datata 335 a.C.
Segno questo che alla Vada Volaterrana e porto di Volterra seguì poi alla scomparsa degli etruschi, l’avvento dei romani che fecero di San Gaetano una tappa di sosta e rifornimento per le legioni romane che andavano alla conquista delle Gallie e della Britannia.
Furono proprio gli stessi romani a restaurare più volte le sue fondamenta, lo attestano il vasto complesso della zona archeologica vadese. Per ciò il gruppo di una quindicina fra professori e allievi pisani sono tornati sugli scavi vadesi per continuare a scoprire una gran parte del complesso ancora ignota.
In precedenza portarono alla luce due complessi termali arricchiti da tessere di mosaico, un grande magazzino per derrate, un macellum o mercato, una fontana monumentale, e una scuola, il tutto riscaldato da camini sotterranei a legna.
Quanto sopra è stato datato nel Primo Secolo d.c. Il complesso di San Gaetano secondo gli storici visse e rimase attivo fino alla fine del 4º secolo d.C. La zona archeologica vadese è molto vasta tanto che si dice che comprenda anche tutta la parte recintata dello stoccaggio etilene costruito negli anni ’60.

 


Fonte: Il Tirreno 01/09/2007
Autore: Angelo Mengozzi
Cronologia: Arch. Italica

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