Anche quest’anno, il MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per nove giorni, dal 14 al 22 aprile 2012, apre gratuitamente su tutto il territorio nazionale le porte di musei, ville, monumenti, aree archeologiche, archivi e biblioteche statali, con l’intento di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale italiano.
All’iniziativa nazionale aderiscono anche numerosi musei non statali sparsi sul territorio, tra cui, come sempre, il Museo Civico Alpino «Arnaldo Tazzetti» di Usseglio, che propone per le domeniche 15 e 22 aprile 2012 un insolito programma all’insegna dell’archeologia proto-industriale.
Sui monti di Usseglio, le ricerche archeologiche degli ultimi anni hanno attirato l’attenzione su di un complesso di miniere metallifere di età medioevale e moderna che si estende per alcuni chilometri, tra 2250 e 2850 metri di altitudine. I metalli estratti erano ferro, rame, argento e cobalto.
I minerali di cobalto, contraddistinti da esotici nomi quali skutterudite, rammelsbergite e safflorite, provenivano da un esteso reticolo di gallerie e cantieri di abbattimento, localizzato nel settore più elevato dell’area mineraria, tra la Punta Corna, il Monte Servìn e la Torre d’Ovarda.
Lo sfruttamento del cobalto, che i documenti antichi spesso chiamano «azzurro», inizia nel 1753 e già nel 1756-1757 i concessionari, conti Rebuffo di Traves, fondano in frazione Crot la «Fabbrica dell’azzurro», un innovativo stabilimento metallurgico, dotato di frantoi, impianti per il lavaggio, magazzini e alloggi per gli operai, da dove il minerale arricchito, destinato alla produzione di tempere e smalti in varie tonalità di azzurro-blu, per vetri, ceramiche e dipinti, e di imbiancanti, per stoffe e carta, era esportato nel Württemberg (Germania). L’organizzazione interna dell’opificio si ispirava ai coevi stabilimenti germanici riprodotti nei disegni realizzati da Spirito Benedetto Nicolis di Robilant (ispettore generale delle miniere sabaude) durante il suo viaggio di istruzione in Europa Centrale del 1749-1752.
Alla fine del XIX secolo, cessata la produzione, la «Fabbrica dell’azzurro» è stata riconvertita in albergo, per accogliere i primi alpinisti e turisti che incominciavano ad apprezzare il patrimonio storico-ambientale di Usseglio, e, con qualche interruzione, ha mantenuto tale funzione sino a oggi.
In occasione della Settimana della Cultura, grazie ai ricercatori del Museo di Usseglio sarà possibile visitare l’antico edificio della «Fabbrica dell’azzurro» e altre installazioni metallurgiche adiacenti. L’appuntamento è fissato davanti al Museo, in Piazza Cibrario (Antico complesso monumentale), alle ore 10.30 di domenica 15 e di domenica 22 aprile 2012.
Le visite guidate hanno la durata di circa 1 ora e sono gratuite (ai partecipanti verrà distribuito materiale illustrativo). Si raccomanda di prevedere abbigliamento e scarpe da mezza montagna (Usseglio è a 1260 metri di quota e una parte della visita si svolge su terreno lievemente accidentato).
Al pomeriggio, con orario 14.30-17.30, chi lo desidera potrà approfondire ulteriormente l’argomento, visitando il Museo con particolare riguardo alla mostra Archeologia mineraria a Usseglio, alla collezione di minerali delle valli di Lanzo e al filmato Una memoria di ferro (ingresso intero 2.50 €, ridotto 1.50 €).
All’iniziativa nazionale aderiscono anche numerosi musei non statali sparsi sul territorio, tra cui, come sempre, il Museo Civico Alpino «Arnaldo Tazzetti» di Usseglio, che propone per le domeniche 15 e 22 aprile 2012 un insolito programma all’insegna dell’archeologia proto-industriale.
Sui monti di Usseglio, le ricerche archeologiche degli ultimi anni hanno attirato l’attenzione su di un complesso di miniere metallifere di età medioevale e moderna che si estende per alcuni chilometri, tra 2250 e 2850 metri di altitudine. I metalli estratti erano ferro, rame, argento e cobalto.
I minerali di cobalto, contraddistinti da esotici nomi quali skutterudite, rammelsbergite e safflorite, provenivano da un esteso reticolo di gallerie e cantieri di abbattimento, localizzato nel settore più elevato dell’area mineraria, tra la Punta Corna, il Monte Servìn e la Torre d’Ovarda.
Lo sfruttamento del cobalto, che i documenti antichi spesso chiamano «azzurro», inizia nel 1753 e già nel 1756-1757 i concessionari, conti Rebuffo di Traves, fondano in frazione Crot la «Fabbrica dell’azzurro», un innovativo stabilimento metallurgico, dotato di frantoi, impianti per il lavaggio, magazzini e alloggi per gli operai, da dove il minerale arricchito, destinato alla produzione di tempere e smalti in varie tonalità di azzurro-blu, per vetri, ceramiche e dipinti, e di imbiancanti, per stoffe e carta, era esportato nel Württemberg (Germania). L’organizzazione interna dell’opificio si ispirava ai coevi stabilimenti germanici riprodotti nei disegni realizzati da Spirito Benedetto Nicolis di Robilant (ispettore generale delle miniere sabaude) durante il suo viaggio di istruzione in Europa Centrale del 1749-1752.
Alla fine del XIX secolo, cessata la produzione, la «Fabbrica dell’azzurro» è stata riconvertita in albergo, per accogliere i primi alpinisti e turisti che incominciavano ad apprezzare il patrimonio storico-ambientale di Usseglio, e, con qualche interruzione, ha mantenuto tale funzione sino a oggi.
In occasione della Settimana della Cultura, grazie ai ricercatori del Museo di Usseglio sarà possibile visitare l’antico edificio della «Fabbrica dell’azzurro» e altre installazioni metallurgiche adiacenti. L’appuntamento è fissato davanti al Museo, in Piazza Cibrario (Antico complesso monumentale), alle ore 10.30 di domenica 15 e di domenica 22 aprile 2012.
Le visite guidate hanno la durata di circa 1 ora e sono gratuite (ai partecipanti verrà distribuito materiale illustrativo). Si raccomanda di prevedere abbigliamento e scarpe da mezza montagna (Usseglio è a 1260 metri di quota e una parte della visita si svolge su terreno lievemente accidentato).
Al pomeriggio, con orario 14.30-17.30, chi lo desidera potrà approfondire ulteriormente l’argomento, visitando il Museo con particolare riguardo alla mostra Archeologia mineraria a Usseglio, alla collezione di minerali delle valli di Lanzo e al filmato Una memoria di ferro (ingresso intero 2.50 €, ridotto 1.50 €).
Info:
Per trascorrere piacevolmente il tempo tra l’escursione del mattino e la visita al Museo, il ristorante Furnasa (in frazione Villaretto) propone a 18 € un allettante «Menu del minatore» (Battuta all’ussegliese; Agnolotti di carne ai funghi e pomodoro; Cervo ai mirtilli con frittelle di mele; Dolce della casa; Caffè; 1/4 di vino o bibita; acqua). È richiesta la prenotazione allo 0123-83.788.
Tel.cell. 338-61.84.408 – e-mail: museocivicoalpinousseglio@antropologiaalpina.it
Siti web: http://www.antropologiaalpina.it/museocivicoalpinousseglio.htm
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_2111896077.html