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UNESCO: Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica dichiarate sito Unesco

Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, nel corso della 29° Sessione svoltasi a Durban in Sud Africa dal 10 al 18 luglio, ha iscritto nella propria lista un nuovo sito italiano, “Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica”, nella categoria dei beni culturali.

Ne ha dato notizia l’on. Nicola Bono, Sottosegretario di stato per i Beni e le Attività Culturali, titolare della delega per l’UNESCO. “Con questo importante riconoscimento – ha dichiarato l’on. Nicola Bono, Sottosegretario di stato per i Beni e le Attività Culturali, titolare della delega per l’UNESCO durante la conferenza di presentazione del 20 luglio a Roma – l’Italia consolida la leadership mondiale in seno alla World Heritage List conquistata lo scorso anno, portando a quaranta il numero dei propri siti iscritti. Con l’inserimento di ‘Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica’ tra i luoghi dichiarati Patrimonio dell’Umanità, è stato quindi confermato l’apprezzamento del Comitato del Patrimonio Mondiale nei confronti della metodologia messa in campo dal Governo italiano, che ha posto al centro delle proprie candidature la strategia legata alla redazione dei Piani di gestione. Nel corso della valutazione del sito effettuata da esperti internazionali nei mesi scorsi, infatti, è stata messa in evidenza l’alta qualità del piano di gestione presentato, da considerarsi come un modello di tale tipologia di strumento”.

Con l’iscrizione del sito “Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica” nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità, salgono a cinque i siti siciliani nella World Heritage List. I primi due ad essere stati inseriti sono stati, nel 1997, l’area archeologica di Agrigento e la Villa romana del Casale a Piazza Armerina. Il prezioso riconoscimento è stato conferito poi alle Isole Eolie (2000) ed infine alle città tardo-barocche del Val di Noto (Sicilia sud orientale) nel 2002.
“La bellezza e l’unicità dello straordinario patrimonio storico, artistico, architettonico e naturalistico di Siracusa e delle necropoli rupestri di Pantalica – ha proseguito il Sottosegretario – coniugate quindi con un Piano di gestione apprezzato dagli stessi ispettori dell’UNESCO, hanno garantito l’ambito e meritato riconoscimento, che conferma come lo sviluppo della Sicilia Sud Orientale sia sempre più legato alla valorizzazione del comparto turistico-culturale. Per tutti coloro che amano la Sicilia e, in particolare, Siracusa, quello di oggi è un giorno storico, che gratifica un intero territorio e lo pone al centro dell’attenzione mondiale”.

Questa la motivazione con la quale il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco ha iscritto il sito nella World Heritage List: “L’iscrizione del sito ‘Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica’ si giustifica in quanto la colonia di Siracusa, che occupò il territorio dove si era precedentemente sviluppata la civiltà preistorica di Pantalica, divenne presto il più importante centro della cultura greca del Mediterraneo, primeggiando anche sulle rivali Cartagine ed Atene. A Siracusa vissero ed operarono importanti personaggi del pensiero e dell’arte dell’antichità, quali Pindaro, Eschilo e Archimede, il cui nome è rimasto legato a quello della città. La stratificazione umana, culturale, architettonica ed artistica che caratterizza l’area di Siracusa dimostra come non ci siano esempi analoghi nella storia del Mediterraneo, che pure è caratterizzato da una grande diversità culturale: dall’antichità greca al barocco la città è un significativo esempio di un bene di eccezionale valore universale”.
Fonte: CulturalWeb

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