La lista ora conta 936 siti, di cui 725 culturali, 183 naturali e 28 misti, presenti in 153 nazioni del mondo.
Attualmente l’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti (47), seguita dalla Spagna (43) e dalla Cina (41).
I nuovi siti culturali:
Gli antichi villaggi della Siria settentrionale (Siria)
I siti archeologici dell’isola di Meroe (Sudan)
La cittadella della dinastia Ho (Vietnam)
I paesaggi culturali del caffé della Colombia (Colombia)
Il paesaggio culturale della Sierra de Tramuntana (Spagna)
I siti culturali di Al Ain (Emirati Arabi Uniti)
Museo di Al Ain (ADACH / Bader al Nomani)
La fabbrica Fagus ad Alfeld (Germania)
Forte Jesus a Mombasa (Kenya)
Bridgetown storica e relativi annessi (Barbados)
Il paesaggio culturale di Konso (Etiopia)
La cattedrale di León (Nicaragua)
Longobardi in Italia. Luoghi del potere, 568-774 d.C. (Italia)
I complessi di petroglifi dell’Altai mongolo (Mongolia)
I siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino (Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia, Svizzera)
La residenza dei metropoliti bucovini e dalmati (Ucraina)
Il delta del Saloum (Senegal)
La moschea di Selimiye e il suo complesso sociale (Turchia)
Causses e Cevenne, paesaggio culturale agropastorale mediterraneo (Francia)
Il giardino persiano (Iran)
Il paesaggio culturale del lago dell’ovest di Hangzhou (Cina)
I siti naturali:
Sistema lacustre nella Great Rift Valley (Kenya)
La costa di Ningaloo (Australia)
Le isole di Ogasawara (Giappone)
Siti misti:
L’area protetta di Wadi Rum (Giordania)
Estensioni:
Le foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e Germania (estende le Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi tra Slovacchia e Ucraina)
L’UNESCO ha inoltre aggiunto nella Lista dei siti a rischio la Riserva della biosfera del Río Plátano (Honduras) e la Foresta tropicale di Sumatra (Indonesia). Ha invece rimosso da questa lista il Santuario naturale di Manas (India).