Una porticina, nella cavità che si apre in un grande prato, impedisce l’accesso a una grotta che si sviluppa per circa otto chilometri, nella quale vissero o si nascosero, oltre che praticare riti, popolazioni antiche.
Qui, nelle scorse settimane, gli archeologi del Museo di storia locale Borschivskyy hanno scoperto un tesoro rituale. Statuette di divinità femminili, inserite in una rientranza della roccia, protette da ossa di cinghiale. Nei pressi, a terra, è stato trovato un grosso contenitore che reca ancora depositi di una sostanza organica bianca che è stata inviata in laboratorio per stabilirne la natura. Probabilmente le piccole divinità antropomorfe hanno un collegamento rituale con l’ampio contenitore. Protettrici celesti che differenziavano le loro azioni di protezione, antenate?
Siamo nella grotta di Verteba nella provincia di Ternopil, nell’Ucraina occidentale. Nel Paese, lontano dalle zone del fronte, si cerca di far proseguire la vita, per quanto sia possibile. Ma chi abitava in quella grotta o chi vi si nascose? Secondo gli archeologi era rifugio e Santuario dalla Cultura Cucuteni-Trypillia, sviluppatasi durante il neolitico-calcolitico (dal 5500 al 2750 a.C.) nell’Europa orientale.
I ricercatori hanno anche trovato gioielli e strumenti (per la produzione di ceramiche) realizzati con denti di cinghiale.
Fonte: www.stilearte.it, 15 mag 2023