Il clima influenza la biologia degli oceani.
Le ossa degli antichi pesci non soltanto possono dire agli scienziati che cosa mangiavano gli uomini preistorici, ma anche fornire indizi sul clima che caratterizzava il periodo in cui quegli uomini vivevano.
In un articolo pubblicato sulla rivista “Quaternary Research”, un team guidato da tre ricercatori dell’Università del Maine riferisce di aver usato ossa di pesci provenienti da un sito archeologico in Perù per descrivere alcuni cicli climatici dell’Oceano Pacifico associati a El Niño.
Lo studio fornisce nuove prove a sostegno della teoria secondo cui i cicli biologici negli oceani riflettono i sottili cambiamenti del clima. La pesca industriale su larga scala, però, può influire sulle popolazioni di pesci e rendere difficile determinare le relazioni fra pesci e clima. La ricerca punta a individuare caratteristiche che precedono l’avvento della pesca moderna, e che pertanto hanno maggior probabilità di essere collegate alle condizioni climatiche.
L’archeologo Dan Sandweiss, il climatologo Kirk Maasch, lo scienziato oceanico Fei Chai e colleghi hanno analizzato reperti trovati negli scavi dell’antico villaggio di Lo Demás, nell’America del Sud, dove nel 1500 ci fu un passaggio da un’abbondanza di acciughe a una di sardine. La prova di un cambiamento climatico nello stesso periodo è contenuta nei dati sui tassi annuali di nevicate registrati nelle “carote” di ghiaccio estratte nelle Ande.
Fonte: Le Scienze on line 17/06/04
Autore: redazione