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TURCHIA. Un agricoltore ha scoperto un enorme mosaico romano con scene di caccia.

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Ci troviamo a Salkaya, un villaggio in provincia di Elazığ, nell’est della Turchia, dove un grande mosaico tardo romano del III Secolo d. C. è stato ritrovato sotto 50 cm di terreno.
La scoperta risale allo scorso settembre, quando l’agricoltore Mehmet Emin Sualp era intento a piantare alberi da frutto nella sua proprietà. Appena sono emerse le prime tessere del frammento, il contadino ha subito allertato il Museo statale di Archeologia ed Etnografia di Elazığ che, a sua volta, ha avviato l’esecuzione dello scavo con a capo l’archeologo Emre Çayır.
Con una superficie di 84 mq, il mosaico tardo romano è annoverato tra i più grandi emersi in Turchia. Non solo, mentre in altri mosaici turchi sono rappresentati per lo più motivi geometrici o storie mitologiche, qui prendono forma delle scene di caccia. Le figure degli animali sono rese in maniera raffinata, arricchite da ombreggiature che accentuano la muscolatura dei predatori intenti ad afferrare la preda. Una rappresentazione che rende questo reperto unico nel suo genere.
La scena di caccia di snoda lungo tutto il pavimento rettangolare “in un’espressione del ciclo eterno della natura”, ha sottolineato l’archeologo Emre Çayır, ripreso da The Art Newspaper. Una capra di montagna è inseguita da un leone, un cervo fugge da un orso. Il raro leopardo anatolico affonda i denti nel collo di uno struzzo. Cani – riconoscibili dai collari – ringhiano e accerchiano un cinghiale. Differentemente, fagiani, anatre, oche e pernici sono raffigurate a riposo, accanto a delle rose o sotto gli alberi, offrendo intervalli di quiete nella caotica narrazione.
Il mosaico romano di Salkaya “è il primo del suo genere ad essere sopravvissuto fino ai giorni nostri nel suo insieme e nella sua rappresentazione di animali che una volta si trovavano qui. Potrebbero esserci mosaici più grandi altrove in Turchia, ma quelli sono costituiti da motivi geometrici o soggetti mitologici“, continua l’archeologo Çayır. “Il leone e l’orso rappresentano l’autorità nella tradizione romana e la rappresentazione dei cani da caccia ricorda che gli esseri umani fanno parte della catena alimentare”.
Attraverso questa allegoria, gli artigiani del tempo avevano cercato di dare una narrazione lineare all’equilibrio della natura, che si dispiega tra potere e sopravvivenza.

Autore: Valentina Muzi

Fonte: artribune.com 9 gen 2025

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