Sono al vaglio dei tecnici della Soprintendenza Archeologia del Piemonte le stratificazioni emerse durante i lavori di rifacimento della pavimentazione della navata della chiesa di San Pietro in Trobaso.
Sotto l’impiantito risalente alla metà del secolo scorso si celava, infatti, un primo livello risalente al secolo XIX che a sua volta ricopriva uno strato databile al XVI-XVII secolo, epoca in cui la chiesa fu ampliata e portata alle attuali dimensioni. Le parti della pavimentazione ritenute più interessanti dagli studiosi di storia e tradizioni popolari sono, tuttavia, quelle databili al periodo romanico, quando la parrocchiale costituiva un punto di riferimento per tutta la Valle Intrasca e la Val Grande. Sono, inoltre, state individuate strutture di epoca romana, facenti probabilmente parte di uno dei tanti tempietti presenti nei vari insediamenti collinari intorno al lago Maggiore.
La presenza di ossa umane databili al XVII secolo è da ricondursi alla pratica della sepoltura negli edifici sacri in uso fino al 1805. Nella stessa zona, ai margini del Parco nazionale della Valgrande, è da poco stata individuata una sepoltura collettiva risalente alla grande peste del XVII secolo. I cosiddetti “cimiteri della peste”, quasi mai recintati, contraddistinti da semplici colonne in granito o da cappelle votive a San Rocco, sono attualmente oggetto di una mappatura che consentirà, tra le altre cose, di individuare gli insediamenti di riferimento ormai sommersi dalla vegetazione.
Autore: Grazia Modroni
Cronologia: Arch. Romana