Durante gli scavi ACEGAS, effettuati nei giorni scorsi all’ingresso di via Cavana per lavori inerenti le tubature, sono stati riportati alla luce i resti dell’antica Porta di Cavana che faceva parte della cinta trecentesca sopravvissuta fino alla fase di massima espansione urbanistica del XVIII sec.
La Porta costituisce uno degli elementi più importanti della città in epoca medievale: da essa si usciva fuori dalle mura verso il quartiere dei Santi Martiri, la più importante area di insediamento religioso della Trieste basso medievale.
La struttura era già rasata a seguito della distruzione del 1700 e a seguito di una serie di interventi per tubature, per cui nulla si conserva in elevato ma è visibile un tratto della pavimentazione che la attraversava.
Durante i controlli e i rilievi archeologici effettuati dalla ditta Archeotest, sotto la direzione scientifica dell’archeologa della Soprintendenza, Paola Ventura, è stato recuperato un piccolo nucleo di monete, di cui una in argento, presumibilmente dell’epoca di vita della porta. Solo dopo il restauro sarà comunque possibile definirne con sicurezza la datazione.
(in immagine la Porta di Cavana, di autore ignoto, Barba Can, 1768, indicata sotto la denominazione di “Capuciner Thor”)
Fonte: MiBACT, Sopr. Arch. del FVG, 8 mag 2014