Dopo la pulizia di un notevole tratto della cinta muraria, il ritrovamento di monete del II secolo a.C. e dei primi tre secoli dopo Cristo insieme alla porta principale di accesso alla città antica rappresentano i rinvenimenti che sostanziano la bontà degli scavi in atto – sotto il diretto controllo del sovrintende Maria Luisa Nava – per la realizzazione del parco archeologico di Trebula, famosa città prima osca, indi sannita, poi romana, definita da questi «Baliniensis» data la presenza di sontuose terme costruite nel primo secolo a.C. e restaurate dalla dinastia dei Severo.
Finanziato per un importo di un milione e 500 mila euro con il Por l’intervento mira a riportare alla luce Trebula, con le terme, l’anfiteatro, il foro, il grandioso tempio di Diana cacciatrice.
I fasti della città di Trebula, attualmente Treglia di Pontelatone, hanno interessato numerosi studiosi.
Le bellezze naturali sono state descritte dai geografi Strabone e Tolomeo, mentre Plinio il Vecchio nella «Naturalis Historia» vi ha dedicato ampio spazio, elogiando i vini locali, e Marziale ha dedicato uno dei suoi epigrammi ai formaggi caprini.
Le vicende storiche e la vita politica della città sono state tramandate dagli scritti di Livio, che nel X libro dell’opera «Ab urbe condita» rivela che nel 303 a.C. ai trebulani fu concessa la cittadinanza romana, di Tacito e dalle epistole di Cicerone.
Fonte: Il Mattino 06/09/2007
Autore: Carmine Aurilio
Cronologia: Arch. Romana