La fornace è situata in una zona collinare che si affaccia sull’alta piana pordenonese, alle pendici del Monte Ciaurleç. La struttura, la cui destinazione originaria risulta essere quella di fornace da calce a fuoco continuo del XX secolo, è collocata ad est del centro abitato di Toppo, in prossimità di aree un tempo adibite a coltivazione.
La sua origine risale al 1925, anno di inizio dei lavori di costruzione, fortemente voluti da una quarantina di emigranti originari del paese Toppo, decisi ad assicurare ai loro figli un futuro migliore.
L’inizio delle attività di estrazione del carbonato di calcio e della produzione di calce viva risalgono al 1926, mentre nel 1937 è attestata la costruzione del ponteggio in legno, che collegava la fornace al deposito di pietre. Precedentemente la fornace era collegata alla cava con una teleferica, che portava direttamente alla sommità del forno, in corrispondenza dell’apertura del camino. La posizione ai piedi di un pendio favoriva dunque le operazioni di carico del forno attraverso percorsi orizzontali.
La configurazione della fornace, costituita da blocchi squadrati di pietra locale, risulta composta da un basamento cilindrico nel quale si trovano quattro bocche per lo scarico della cenere prodotta nelle bocche di fuoco poste nel livello superiore. La struttura terminava anticamente con un lungo camino cilindrico in mattoni, crollato a seguito del sisma del 6 maggio 1976 assieme alla copertura di mattoni del magazzino adiacente.
Dal 1957 l’impianto produttivo cessa le attività, in quanto ormai obsoleto e da questo momento le strutture della fornace vengono abbandonate fino al 1993, anno in cui il terreno viene acquistato da privati, che alcuni anni più tardi intraprendono i lavori di restauro, conclusi il 31 maggio 2006.
La fornace è ad oggi catalogata al Centro di Catalogazione di Villa Manin di Passariano (Codroipo – Ud) al n. 78453 come insediamento di archeologia industriale.
Fonte: http://www.arcometa.org