«Non ci sono soldi per gli scavi di Oplonti, cerchiamo sponsor per pubblicizzare e rilanciare in grande stile il sito archeologico. Possibilmente, testimonial italiani di grande spessore che possano dare una mano al rilancio della villa di Poppea».
Più che una idea, quella dell’assessore alla Cultura di Torre Annunziata, Luisa Stanzione, ha tutte le sembianze dell’appello accorato che sfocia nella trovata. Non c’è un euro per il sito oplontino. La sentenza è arrivata dopo un incontro che lo stesso assessore ha tenuto con la Soprintendente di Pompei, Teresa Cinquantaquattro.
Che fare allora? Come rilanciare un sito che attualmente è alle prese con mille problemi? La volontà c’è, il progetto pure, quello che manca è la materia prima: i soldi, senza i quali non si cantano messe: «Stiamo lavorando – dice l’assessore Stanzione – per costruire un progetto di rilancio serio, per quello che riteniamo un sito di importanza mondiale e un biglietto da visita per la città di Torre Annunziata. Abbiamo previsto piccoli mercatini all’esterno del sito, e stand lungo la strada, con vendita di prodotti tipici locali, nonché lavorazione della ceramica, e laboratori artigianali, in primis quello della lavorazione della pasta con il famoso marchio Setaro di Torre Annunziata».
«Ovviamente – continua l’assessore – c’è bisogno anche di una sistemazione al manto stradale, ai totem con materiale antisfondamento, e alla vigilanza, che però è migliorata».
Ecco dunque che nasce l’idea di affidare il rilancio a grandi sponsor che in cambio di una visibilità garantita in ogni angolo del sito, saranno invitati ad allargare i cordoni della borsa in nome della vocazione turistica della città. In questo possibile scenario torna d’attualità il problema della mancanza di spazi per l’esposizione degli ori di Oplonti, cioè le collane, bracciali, e orecchini ritrovati sui corpi delle persone che restarono carbonizzate all’interno della villa. Un piccolo tesoro dal valore inestimabile, che non trova casa per mancanza di luoghi adeguati: «Ne ho parlato con la Soprintendente – rivela l’assessore Stanzione – la quale mi ha chiesto se il comune di Torre Annunziata avesse garantito sulla sicurezza dell’operazione. Stiamo lavorando per cercare una sistemazione adeguata per esporre gli ori. Si è pensato al museo nella stazione delle ferrovie, oppure al cortile della fabbrica d’armi. Valuteremo la soluzione migliore. Quello che posso affermare con certezza è che non trascorre giorno che in giunta non si parli della strategia più opportuna per il rilancio di Oplonti».
Fonte: Il Mattino, 12 ott 2012