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TORINO. Nuovissimo allestimento per il Museo Egizio: la materia nell’antichità.

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“L’allestimento rappresenta un cambio di passo ontologico del Museo Egizio di Torino: amplia, infatti, la prospettiva museologica della nostra istituzione da puramente egittologica ad una archeologica contemporanea”. Così la presidente del Museo Egizio di Torino, Evelina Christillin, e il direttore, Christian Greco, annunciano “Materia. Forma del tempo”, il nuovo allestimento permanente che pone al primo posto “la materialità, il contesto di provenienza e le funzioni degli oggetti per ricostruirne una biografia approfondita”.
Il progetto intende raccontare l’antica civiltà nilotica approfondendo la storia e l’utilizzo di circa 6mila reperti tra legni, vasi in ceramica, oggetti e pigmenti (provenienti dai depositi), che vanno dall’epoca Predinastica (4000 – 3100 a. C.) a quella Bizantina (565 – 642 d. C.).
Nella prima sala dedicata ai legni ed ai pigmenti sono presenti due grandi librerie che raccolgono ciascuna 40 varietà di questi materiali, indirizzando la narrazione verso le scelte degli antichi artigiani delle specie lignee più adatte alla realizzazione degli oggetti di uso quotidiano.
torinoLa seconda sala, invece, è dedicata all’esposizione di quasi 5mila vasi, organizzati come in una biblioteca all’interno di grandi vetrine disposte su due piani ed estese fino al soffitto.
L’allestimento supera i paradigmi tradizionali nello studio della ceramica in ambito archeologico e si focalizza sulla produzione, sulla funzione dell’oggetto e sul contesto di provenienza. Infine, statue, stele, frammenti di soffitti e vasi in pietra sono i protagonisti dell’ultima sala dedicata ai reperti lapidei, ponendo l’attenzione alla grande competenza tecnica degli Egizi messa in campo per la lavorazione di pietre differenti.
Attraverso un percorso narrativo in cui dialogano reperti, grafiche e video viene illustrata la palette di colori degli antichi Egizi formata dai pigmenti di origine minerale e organica, la mappatura delle tecniche di miscelatura dei colori per ottenere sfumature differenti e le successive fasi della pittura. Legni e pigmenti trovano poi naturale sintesi nell’esposizione di un sarcofago caratterizzato da una complessa vicenda costruttiva narrata attraverso proiezioni e videomapping.

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    Christian-Greco-foto-di-Nicola-DellAquila

“La nuova visione espositiva è il risultato di un decennio di ricerche e riflessioni da parte di tutta la squadra del Museo Egizio oltre che, come nel caso di “Materia”, dell’importante connubio tra archeologia, metodologie e indagini di ricerca digitale”, continuano la presidente del Museo Egizio di Torino, Evelina Christillin, e il direttore Christian Greco. “Il Museo si pone così all’avanguardia nell’ambito della ricerca archeologica. Ringraziamo tutti coloro che ci stanno sostenendo,moralmente e concretamente in questo percorso così importante per il nostro museo”.

Autore: Valentina Muzi

Fonte: www.artribune.com

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