Questo massiccio sarcofago, in duro granito rosa, venne ritrovato nel 1903 dagli operai egiziani che lavoravano agli scavi condotti da Ernesto Schiaparelli e dal suo collaboratore Francesco Ballerini nel cimitero occidentale vicino alla piramide di Cheope a Giza.
Venne ritrovato nella tomba a mastaba di Duaenre (G 5110). I rilievi che ornavano i resti della cappella funeraria della tomba e un blocco che ne è stato rimosso e che attualmente si trova a Boston, ci informano che Duaenre era un principe, figlio del re Chefren e della regina Meresankh, e che durante la sua vita ricoprì la carica di visir sotto re Micerino, oltre che la carica di scriba dei libri sacri.
Si ritiene che il taglio obliquo visibile alla base di uno dei lati corti del sarcofago serviva forse a facilitarne il trascinamento.
Le protuberanze che sporgevano dal coperchio servivano ad agevolarne il sollevamento e la messa in posizione sulla cassa.
Essendo la cavità interna piuttosto corta è probabile che il defunto vi fosse stato adagiato su un fianco in posizione semi-contratta o “fetale”.
[Granito, 196 x 85 x 117 cm, IV dinastia dell’Antico Regno, 2543–2435 a.C. Museo Egizio Torino S. 1838 + S.1839]
Autore: Marina Celegon, 29 apr 2022