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TORINO, Il Museo di Antichità, un gioiello da scoprire.

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Negli ultimi anni Torino, per decenni vista da molti come grigia città industriale, ha scoperto una nuova vocazione culturale e turistica, valorizzando alcuni tesori presenti in realtà da sempre, come il Museo Egizio, Palazzo Madama, la GAM, o di più recente apertura come il Museo del cinema, la Reggia di Venaria e il MAO.
Tra i Musei di Torino, tanti e tutti rimodernizzati, si trascura spesso, anzi quasi sempre, un gioiello che è in pieno centro, a due passi da Piazza Castello e da Porta Palazzo, e cioè il Museo di antichità, in via XX settembre 88/c, in un palazzo tra antico e moderno, circondato da uno splendido parco in cui passeggiano uccelli di varie specie, a cominciare da alcuni simpaticissimi tacchini.
Nato dalla collezione di Emanuele Filiberto di antichità, il Museo è stato fino a metà degli anni Ottanta al piano terra del Palazzo dell’Accademia delle Scienze, che sta diventando la sede esclusiva del Museo Egizio, quando poi si è trasferito nell’attuale sede, al centro della zona archeologica di Torino, tra le Torri palatine e il Teatro di Augusto, e si entra proprio passando vicino ai ruderi di Augusta Taurinorum.
In epoca romana Torino era meno importante di Augusta Praetoria, l’attuale Aosta, e di Segusia, ora Susa, ma un suo nucleo urbano di abitanti e di vita lo ha avuto, come del resto anche altre zone del Piemonte: la collezione permanente del Museo di antichità è organizzata in varie sezioni, tutte con pezzi pregevoli.
La prima parte che si incontra è, oltre ad una vetrina di oggetti di bronzo di età imperiale, una serie di testimonianze celtiche e longobarde, provenienti da corredi funebri, a volte trovati durante gli ampliamenti del Novecento della città di Torino, con gioielli, oggetti, brocche, utensili, con rare policromie e design all’avanguardia con il gusto di oggi.
C’è poi una sezione dedicata agli etruschi, popolo che ebbe dei rapporti con i Celti ma che era diffuso in Italia centrale, con arte funeraria, che riprende nelle statue le usanze di vita di un popolo che amava la vita in tutte le sue forme con tutti i suoi piaceri, buona tavola in testa.
Una sezione è invece dedicata ai vasi della Magna Grecia, con alcuni pezzi interessantissimi, con scene sia di vita quotidiana che mitologica, e non mancano diverse vetrine con statuine in bronzo di epoca greco romana.
PIC_0015_JPG_aPer finire ci si trova nello statuario greco romano, con busti, mosaici, bassorilievi di alta qualità artistica, tra personaggi celebri e divinità, vita quotidiana e mitologia. C’è anche uno spazio per piccole mostre fotografiche a tema e un paio di vetrine con reperti assiro babilonesi.
Il Museo di antichità è frequentato durante l’anno dalle classi delle scuole per laboratori e attività, ma non riesce ad attirare pubblico come gli altri Musei, malgrado il suo interesse, eccetto quando organizza mostre temporanee, come quella dedicata agli Atleti olimpici nel 2006, quella dell’Afghanistan nel 2007, o ancora Luxus nel 2008, incredibile ricostruzione dello stile e della gioia di vivere dell’antica Roma.
Da ricordare inoltre l’affollamento in occasione del San Valentino 2011, quando per alcuni giorni fu presentata una mini esposizione dedicata al sesso come era celebrato nel mondo classico.
Ma il Museo di antichità merita una visita, non solo per la sua posizione centrale, e non resta che raccomandare, mentre si è in giro in una città riscoperta e restituita agli onori del mondo e della cultura, di farci un giro.
Attende i suoi visitatori dal martedì alla domenica dalle 9 alle 18, ed ha anche un sito sotto http://museoarcheologico.piemonte.beniculturali.it/

Autore: Elena Romanello – elena.romanello@email.it

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