Negli abissi del tempo, ad un certo punto della più remota storia del popolo egizio, prese corpo, nei progetti e nella realizzazione, una nuova opera architettonica, una struttura imponente e straordinaria consacrata ai Sovrani: la Piramide. Per un lungo periodo, a fasi alterne, i faraoni fecero erigere questi monumenti immensi per uno scopo complesso: una parte riguardava la loro vita terrena ed ultraterrena, la conservazione del loro essere, presente e futuro.
L’intento più profondo era di creare un manufatto grandioso, consacrato e protetto da grandi dei, un tramite eccezionale tra terra e cielo, destinato a durare per l’eternità, identificandosi con l’essere trasfigurato del faraone. Alcune di queste meravigliose strutture sono particolarmente stabili, armoniose e sofisticate, come la piramide di Cheope (Khufu) a Giza.
In questa conferenza vedremo come la forma perfetta della Grande Piramide non sia nata all’improvviso, dal nulla, ma si sia originata da una articolata storia di tentativi e di esperimenti. Dopo Cheope la struttura delle piramidi e dei loro complessi ha continuato la sua evoluzione nel tempo, originando risultati talora enigmatici e insoliti, in questa occasione ne analizzeremo alcuni in dettaglio.
Non sempre questi sforzi architettonici furono coronati da successo, ma di certo produssero opere colossali e raffinate, strutture stupefacenti e complesse, che hanno lasciato una durevole e straordinaria impronta. Tale impronta spettacolare e profonda si incise non solo nella terra del Nilo, ma anche nell’immaginario umano di tutte le epoche, fino a quella attuale.
Conferenza tenutasi online il 6 giugno 2020, per conto della Società friulana di Archeologia, in collaborazione con UNIVOCA Torino nell’ambito del progetto Agorà del Sapere.
Vedi: https://youtu.be/XAdGG6euQyE