Presentato ieri presso la Sala dell’ex Consiglio Nazionale del MiBACT, dal Soprintendente per l’Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale Alfonsina Russo e la responsabile FAI per “I Luoghi del Cuore” Federica Armiraglio il progetto dedicato al Restauro della camera centrale della Tomba degli Scudi di Tarquinia (VT) da poco avviato.
La Tomba, tra le più importanti del sito, è un’importante testimonianza della pittura etrusca di età ellenistica (terzo quarto del IV sec. a.C.), tesa a celebrare le virtù e il rango della famiglia Velcha, immortalando il momento della partenza del defunto verso l’oltretomba e il banchetto funebre cui partecipano idealmente tutti i membri della famiglia, descritti da rare epigrafi in lingua etrusca.
Il monumento, che fa parte della Necropoli dei Monterozzi, sito UNESCO dal 2004, è stato votato nel 2014 da 5.681 persone al censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Grazie a questo importante risultato, ed alla richiesta di contributo da parte della Soprintendenza il FAI ha stato accordato un contributo di € 24.500,00 sui fondi “I Luoghi del Cuore” per l’intervento di restauro della pellicola pittorica della Tomba degli Scudi, le cui pareti riccamente dipinte presentano una vasta serie di problematiche legate soprattutto all’alterazione del delicato equilibrio climatico. Proprio a causa di questo precario stato di conservazione, da anni la Tomba è chiusa al pubblico e viene aperta solo agli studiosi che ne facciano richiesta formale.
L’obiettivo principale del progetto di restauro è quello di recuperare e salvare l’apparato pittorico ancora esistente per poter rendere il bene pienamente fruibile e godibile da tutti. L’intervento di restauro, si concluderà entro il 2016, permetterà il recupero dell’ambiente principale della Tomba e sarà corredato da due innovative attività di comunicazione e fruizione. Sarà un “cantiere aperto” e la Tomba sarà quindi fruibile durante i lavori, grazie alla Delegazione FAI di Viterbo, che curerà alcune aperture eccezionali.
Fonte: www.quotidianoarte.it, 4 luglio 2016