È iniziato il mandato della nuova direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Stella Falzone, e si concretizzano le prime iniziative per perseguire davvero l’obiettivo di essere “uno spazio inclusivo che apra le porte alla città e al territorio“, come anticipato qualche mese fa. Così, l’ultimo progetto del museo, Temporary Art, punta a svelare ai visitatori e alle visitatrici gli oltre seimila reperti custoditi nei quattro depositi del MArTA attraverso uno spazio espositivo a vetrine che cambierà ospite ogni mese.
“Presentiamo un progetto che restituisce luce, dopo anni di buio, ai tesori nascosti del MArTA”, ha commentato Falzone nel presentare Temporary Art, che ha definito un “contenitore fluido, in uno spazio dinamico come la hall di ingresso del Museo”.
L’opera di riemersione operata dal museo – che, sottolineano dal MArTA, ha saputo raccogliere e preservare ciò che sarebbe altrimenti finito su un florido mercato nero locale – sarà in un certo modo interattiva: ogni mese, il museo proporrà alla propria community una selezione di alcuni reperti dei depositi, e il più votato dal pubblico conquisterà uno spazio da protagonista nelle vetrine di ingresso della Temporary Art.
In parallelo il progetto in via di completamento Art in Progress inserisce nell’esposizione permanente (circa 16mila reperti) anche manufatti salvati dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Tra questi spicca il famoso cratere a volute con scene d’oltretomba del 320 d.C. restituito dal Paul Getty Museum di Malibù, ora esposto al primo piano del museo accanto al Cratere del Pittore di Dario.
Altra novità importante dell’esposizione sarà quella di mettere in risalto la valenza internazionale del MArTA con i cartelli “reperti in viaggio”: “Attualmente almeno 100 reperti del Museo Archeologico Nazionale di Taranto si trovano in prestito presso importanti esposizioni in Cina, America Latina e in mostre in Italia e in Europa”, spiega Falzone. “Si tratta di ambasciatori del nostro patrimonio e del territorio di cui andare particolarmente fieri”.
Autore: Giulia Giaume
Fonte: www.artribune.com 21 apr 2024