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SVIZZERA. Trovati 13 menhir neolitici sulla Alpi.

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Non si è spenta l’eco di un’eccezionale scoperta avvenuta durante i lavori di scavo nell’ambito di un cantiere in località “Les Fougains” nel Comune di St-Léonard, in Svizzera, dove è stato è stato rinvenuto,- e poi scavato, in collaborazione con l’Ufficio cantonale di Archeologia del Canton Vallese – un allineamento di 13 menhir medioliti, cioè di media grandezza.
Il termine menhir deriva dal basso bretone men “pietra”, e hir “lunga”. I menhir sono sempre strutture monolitiche – cioè formate da una pietra unica, anche quando allineati – e non erano sormontati, come i dolmen, da pietre orizzontali, che delineavano una struttura simile a un portale.
Probabilmente con le loro forme gigantesche, nel Neolitico, dovevano suscitare l’idea dell’immagine di un dio e, certamente, collegare la terra al cielo.
Queste pietre sorprendenti costituivano un elemento sacrale e conferivano riconoscibilità ad un dato territorio, come le nostre chiese o cattedrali delle quali i megaliti e i dolmen costituiscono le radici culturali e architettoniche più antiche. La combinazione di strutture erette – come campanili – e strutture coperte – come le chiese – ci consente di comprendere meglio cosa significasse – visivamente, spiritualmente ed economicamente – un sistema di menhir per i nostri antenati.
Essi, oltre a funzioni cultuali o identitarie per una tribù – dovevano avere anche il fine di designare l’evoluzione tecnica raggiunta da una data comunità. Il trasporto e l’innalzamento delle pietre non doveva essere semplice. Richiedeva cognizioni tecniche e lavoro di gruppo, con mansioni specialistiche diverse.
Sistemi complessi ed arditi erano specchio, pertanto, del livello di civiltà raggiunto dalla comunità che li aveva innalzati, oltre che ad essere motivo di richiamo spirituale ed economico. Era possibile che tribù vicine si potessero avvalere della manodopera di un centro che aveva realizzato opere ragguardevoli.
Non possiamo dimenticare che i menhir sono soprattutto elementi che caratterizzano il Neolitico, l’età della pietra nuova. Quindi saper lavorare e dominare la pietra era fondamentale per quell’economia.
E’ plausibile pensare che, in alcuni centri, la lavorazione di utensili in pietra fosse più avanzata rispetto ad altri. E che quegli artigiani cedessero gli utensili stessi, in cambio di prodotti della terra e farine. Mostrare il dominio sui menhir aveva pertanto anche una funzione di arcaica pubblicità. Uno dei menhir più grandi d’Europa era alto venti metri ed era stato eretto a Locmariaquer (nel Morbihan in Bretagna).

Fonte: www.stilearte.it, 19 mar 2023

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