Mentre sono in dirittura di arrivo i lavori preparatori dei Giochi Olimpiaci invernali, si è avviata l’interpretazione dei resti archeologici emersi durante i lavori di riqualificazione di Piazza Savoia nel centro storico di Susa.
Già nel corso dei contatti preventivi intercorsi tra Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte ed il committente dell’opera, la Provincia di Torino, era stato evidenziato l’alto rischio archeologico esistente in un’area già in passato identificata come quella del foro della città romana di Segugio, e di tale possibilità era al corrente anche l’Amministrazione Comunale. Del resto il sito del Castello di Adelaide e del parco archeologico con l’Arco di Augusto sono tra i monumenti più storicamente importanti e significativi del Piemonte romano.
Appena rimosso l’asfalto nel settore settentrionale della piazza, puntualmente sono affiorate le potenti strutture di fondazione di un tempio su podio (m 10,8 x 23,5), circondate su tre lati dalla base del porticato che si affacciava sull’area sacra. Questa, lunga 35 metri, era in origine sopraelevata, come mostra il rinvenimento del propileo di ingresso con scalinata (larga m 4,4) al centro del muro di terrazzamento meridionale.
Sono stati sinora scavati, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, più di mille metri quadrati di superficie, concordando con il Comune di Susa, che segue con grande interesse il procedere dei rinvenimenti, una soluzione di indagine per lotti che consentirà il mantenimento della viabilità di attraversamento della piazza per tutta la durata del cantiere.
Lo scavo è tuttora in corso e non sarà interrotto neppure durante i giochi olimpici: i frammenti ceramici, rinvenuti sui piani di cantiere di epoca romana, mostrano chiaramente come la realizzazione di questo spazio monumentale, paragonabile al foro di Nîmes con la Maison Carrée ad una delle estremità, sia da riportare ad età augustea o, al massimo, tiberiana, e quindi riconducibile alla monumentalizzazione del centro urbano seguita agli accordi tra Augusto e il dinasta locale Cozio, che trovò celebrazione nell’arco tuttora conservato sulle pendici dell’altura del Castello, lungo la via, che fiancheggiando ad ovest la piazza del foro conduceva alle Gallie. In particolare, un frammento di terra sigillata aretina con bollo del fabbricante assegna al 30/10 a.C. il termine post quem per la costruzione dell’area sacra sulla piazza.
Infine, strutture medievali si appoggiano alle fondazioni romane e mostrano come il lato meridionale della piazza sia stato occupato da un fitto reticolo di abitazioni prima della destinazione del sito a spazio aperto, di probabile natura strategico-militare, in periodo cinque-seicentesco.
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, con la Soprintendenza per i Beni Archeologici, la Provincia di Torino e il Comune di Susa si ripromettono di valorizzare il complesso e rendere noto il lavoro di ricerca che si sta portando avanti con visite guidate al cantiere, rivolte in particolare ai professionisti della comunicazione.
Mail: f.barello@piemonte.beniculturali.it
Fonte: MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali 28/01/2006
Cronologia: Arch. Romana