Alcuni ricercatori hanno identificato una varietà di batteri che aiuterebbero a conservare in modo naturale preziosi edifici e antichi manufatti in pietra. I microbi verranno ora sperimentati in Spagna all’interno dell’Alhambra, un celebre palazzo del nono secolo, per determinare la portata delle loro capacità.
Rocce come il calcare, la dolomia e il marmo sono particolarmente suscettibili all’erosione e all’inquinamento perché sono porose ed espongono agli elementi una grande area superficiale. In anni recenti, gli scienziati hanno tentato di usare batteri in grado di produrre carbonati per rivestire i manufatti più delicati con uno strato resistente di carbonato di calcio. Ma il minerale depositato spesso ostruisce i pori della pietra anziché semplicemente foderarli, impedendo così la circolazione dell’umidità e accelerando il decadimento.
Ora un gruppo guidato dal mineralogo Carlos Rodriguez-Navarro dell’Università di Granada afferma di aver ottenuto risultati promettenti in seguito a esperimenti con un batterio che si trova comunemente nel terreno, Myxococcus xanthus, su campioni di calcare simile a quello usato in molti edifici storici della Spagna. Il batterio produce cristalli di carbonato che formano un cemento in grado di legarsi ai grani di calcite già esistenti, foderando le pareti dei pori senza ostruirli. La calcite così depositata, chimicamente identica al materiale originale, rispetta l’orientazione dei cristalli già esistenti e le molecole organiche la induriscono, rendendola persino più robusta della roccia originale.
Fonte: Le Scienze
Autore: Redazione
Cronologia: Preistoria