Zona sud limitrofa al duomo di Sovana, nel comune di Sorano: Adriano Maggiani, professore ordinario di Etruscologia all’università di Venezia, sta conducendo una campagna di scavi d’intesa con la Soprintendenza Toscana, sotto la direzione della dottoressa Mariangela Turchetti.
Giovedì mattina Turchetti si è recata sul posto per verificare l’avanzamento dei lavori ed è stata una emozionante sorpresa. I lavori stanno infatti portando alla luce strutture di grandissima importanza archeologica: un’imponente opera idrica d’epoca etrusca e un bellissimo tratto murario del III secolo a.C. che potrebbe far pensare all’esistenza di una porta scea, vale a dire un’apertura obliqua con il muraglione destro costruito su un piano più alto rispetto a quello sinistro.
Dal punto di vista della tattica militare, questo accorgimento strutturale metteva in grande difficoltà gli assalitori del centro fortificato, perchè giungendo dalla parte destra erano costretti a scoprire completamente il fianco destro del corpo, considerato che il braccio sinistro con lo scudo veniva proteso in avanti e l’altro con l’arma indietro.
“L’attuale scavo – spiega Maggiani – è motivato da una ragione fondamentale: confermare le evidenze monumentali già identificate venti anni fa, ossia un probabile grande impianto idrico di carattere urbano. Invece il grande muraglione in opera quadrata, con l’andamento delle mura che sembra penetrare verso l’interno del pianoro, può far pensare all’esistenza di un ingresso alla città”.
Se tale ipotesi fosse vera, spiega il professor Maggiani, significherebbe che “il muro è costruito secondo le regole della poliorcetica antica e quindi dovremmo individuare la cosiddetta “porta scea” che obbligava gli assalitori a tenere il fianco destro esposto.
Questo muro urbico è databile al III secolo a.C. e la cronologia è confermata dal materiale ritrovato, tutto di questo periodo salvo pochissimi frammenti riferibili a periodi più recenti”.
Una scoperta importantissima per l’archeologia che non fa che aggiungere fascino al già suggestivo sito archeologico.
Autore: Antonello Carrucoli
Fonte: Il Tirreno, 30 giu 2012