E’stato presentato pubblicamente a Soncino il progetto del Sistema Museale Locale denominato MOeSE (Musei Oglio e Serio) che intende programmare e svolgere un’attività culturale coordinata relativa al territorio compreso fra i due fiumi e che risulta culturalmente omogeneo.
E questo perché queste terre (a partire dalla preistoria per giungere ai popoli dell’età del bronzo, ai celti, ai romani, alle invasioni barbariche, ai longobardi, al medioevo e poi fino ai giorni nostri) hanno vissuto vicende molto simili.
Ed ogni antico popolo ha lasciato la propria impronta anche nella costante desinenza del nome dei diversi paesi che attestano le loro comuni origini: da Romano a Palazzo Pignano, a Camisano, a Gallignano, ecc.; da Offanengo, a Ricengo, a Romanengo, a Ticengo, a Isengo ecc..
Promotori dell’iniziativa del sistema museale sono il Museo della Stampa, il Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano, il Museo della civiltà contadina di Offanengo ed il Museo Archeologico Aquaria di Gallignano.
Come primo spunto di riflessione comune sarà un’indagine sulle tradizioni e devozioni popolari delle genti che dall’antichità ai giorni nostri si sono stanziate sulla nostra terra.
Aquaria ha scelto come primo argomento gli antichi riti della sepoltura testimoniati dalle presenza nell’area interessata dall’indagine di antiche tombe di differenti tipologie relative alle varie popolazioni.
Pur allargando la ricerca alle scoperte archeologiche di tutto il territorio si farà particolare riferimento ai ritrovamenti della zona soncinese nella quale sono stati individuati, nel recente passato, vari esempi delle differenti tipologie di sepoltura usate nelle diverse epoche.
Abbiamo la tomba celtica ad inumazione delle fontane sante con prezioso corredo ora esposto presso il Museo di Crema.
Abbiamo documenti di altri esempi di sepoltura ad inumazione: con delimitazione della tomba con frammenti di laterizi, presso il Bosco Vecchio; con grossi ciottoli presso il mulino San Pietro di Gallignano.
Nello stesso sito particolarmente impressionante è stato il ritrovamento del piccolo teschio di un bimbo, inserito nel muro di fondazione di una antica abitazione.
Abbiamo altri documenti di sepoltura ad inumazione in tombe a cappuccina presso San Pietrino di Gallignano, presso il monumento ai caduti di Isengo e nei campi presso il cimitero di Soncino.
Per quanto riguarda il rito dell’incinerazione sarà particolarmente interessante la relazione sulla necropoli della Cascina Venina di Isengo con le tombe a cassetta in laterizio sicuramente databili per il rinvenimento, fra gli oggetti di corredo, di dracme padane galliche in associazione ad assi repubblicani romani.
Inoltre, in questa necropoli, è stata scoperta una fossa con le ceneri della pira sulla quale era stato cremato il corpo di un personaggio certamente di alto rango la cui eccezionale importanza è testimoniata dal ricco corredo recuperato.
E questo perché queste terre (a partire dalla preistoria per giungere ai popoli dell’età del bronzo, ai celti, ai romani, alle invasioni barbariche, ai longobardi, al medioevo e poi fino ai giorni nostri) hanno vissuto vicende molto simili.
Ed ogni antico popolo ha lasciato la propria impronta anche nella costante desinenza del nome dei diversi paesi che attestano le loro comuni origini: da Romano a Palazzo Pignano, a Camisano, a Gallignano, ecc.; da Offanengo, a Ricengo, a Romanengo, a Ticengo, a Isengo ecc..
Promotori dell’iniziativa del sistema museale sono il Museo della Stampa, il Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano, il Museo della civiltà contadina di Offanengo ed il Museo Archeologico Aquaria di Gallignano.
Come primo spunto di riflessione comune sarà un’indagine sulle tradizioni e devozioni popolari delle genti che dall’antichità ai giorni nostri si sono stanziate sulla nostra terra.
Aquaria ha scelto come primo argomento gli antichi riti della sepoltura testimoniati dalle presenza nell’area interessata dall’indagine di antiche tombe di differenti tipologie relative alle varie popolazioni.
Pur allargando la ricerca alle scoperte archeologiche di tutto il territorio si farà particolare riferimento ai ritrovamenti della zona soncinese nella quale sono stati individuati, nel recente passato, vari esempi delle differenti tipologie di sepoltura usate nelle diverse epoche.
Abbiamo la tomba celtica ad inumazione delle fontane sante con prezioso corredo ora esposto presso il Museo di Crema.
Abbiamo documenti di altri esempi di sepoltura ad inumazione: con delimitazione della tomba con frammenti di laterizi, presso il Bosco Vecchio; con grossi ciottoli presso il mulino San Pietro di Gallignano.
Nello stesso sito particolarmente impressionante è stato il ritrovamento del piccolo teschio di un bimbo, inserito nel muro di fondazione di una antica abitazione.
Abbiamo altri documenti di sepoltura ad inumazione in tombe a cappuccina presso San Pietrino di Gallignano, presso il monumento ai caduti di Isengo e nei campi presso il cimitero di Soncino.
Per quanto riguarda il rito dell’incinerazione sarà particolarmente interessante la relazione sulla necropoli della Cascina Venina di Isengo con le tombe a cassetta in laterizio sicuramente databili per il rinvenimento, fra gli oggetti di corredo, di dracme padane galliche in associazione ad assi repubblicani romani.
Inoltre, in questa necropoli, è stata scoperta una fossa con le ceneri della pira sulla quale era stato cremato il corpo di un personaggio certamente di alto rango la cui eccezionale importanza è testimoniata dal ricco corredo recuperato.
Info:
Gruppo Archeologico Aquaria e Museo Archeologico di Gallignano, tel. 0374860950 – e-mail: aquaria@cheapnet.it