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SOMMA VESUVIANA (Na). Villa Augustea pre 79 d.C.

somma vesuviana

Quando iniziò lo scavo, a Somma Vesuviana, era perché si favoreggiava sulla villa dove sarebbe morto Augusto. Per due decenni, lo scavo aveva dato risultati diversi ma non meno interessanti.
E’ venuta alla luce una villa costruita circa 200 anni dopo la morte di Augusto testimoniando però la continuità di vita su questo territorio.
Negli ultimi due anni, però, sono incominciati a venire alla luce tanti segnali estremamente interessanti. L’evidenza archeologica che è venuta a rivelarsi, piano, piano, in due anni di lavoro silenzioso, è che la Villa costruita sul finire del II sec. d.C. ha un precedente in una villa che è stata forse abbandonata, o dismessa, o smontata e comunque scomparsa dalla vita a causa dell’eruzione del 79 d.C. e quindi è ritornata in gioco, in modo prepotente, l’esistenza della Villa Augustea.
In superficie l’epoca del dopo 79 d.C. e in profondità l’epoca augustea. Un sito di grande valenza, quello che sta emergendo sempre più a Somma Vesuviana, a 18 Km da Napoli. E’ il sito che testimonia il passaggio del tempo.
La Villa appare di fatto come una testimonianza vivace del passato, dei secoli in evo antico, perché la Villa pre 79 è una villa che è stata certamente intaccata dall’eruzione del Vesuvio, ma su questa villa più antica si costruisce la villa che è in superficie. Questa villa in superficie sfida tutti i secoli dell’evo antico.
Ci sarà una successiva eruzione, quella del 472 d.C. che comporterà il seppellimento della villa. Dunque questo sito è testimone del passaggio del tempo. Ma il 472 d.C. è il periodo in cui l’Impero Romano, anche formalmente scompare per cedere il posto a quello che è il Mondo post Antico e Altomedievale. Quindi siamo dinanzi alla testimonianza di un fecondo rapport anche se distruttivo, nell’ambiente naturale tra il territorio ed il Vesuvio che di tanto in tanto si risveglia.
Dunque abbiamo saputo che questi territori non sono stati mai abbandonati dalla frequentazione umana. L’eccezionalità di questo rinvenimento è anche che capita in un territorio favoloso. Un territorio che attende di essere risvegliato in termini di valorizzazione turistico – culturale. Lo scavo della Villa di Somma Vesuviana, non avviene nel deserto, ma in un territorio dove abbiamo attestazioni culturali di diversissimo tipo, soprattutto culturali perché legate a diverse cronologie.

somma vesuviana“A Somma Vesuviana, dove sono in corso gli scavi argeologici sotto la guida dell’Università di Tokyo ed in collaborazione con il Suor Orsola Benincasa di Napoli, è stata portata alla luce una nuova terma risalente ad un periodo antecedente il 79 d.C. ed è una scoperta che va ulteriormente a rafforzare i risultati ottenuti nella campagna di scavo terminata verso la fine del 2023, quando è stata rinvenuta una prima terma sempre antecedente al 79 d.C., una fornace per l’alimentazione, con ogni probabilità, di un quartiere termale.
Nella campagna del 2023, gli archeologi trovarono un deposito di anfore degli anni in cui Augusto viveva e al di sotto di questo deposito furono trovati segni di ambienti ipogei, dunque dei sotterranei, nei quali potevano essere allocati i servizi e uno di questi servizi potrebbe essere ricondotto alla presenza di una terma, di epoca augustea, che serviva ad alimentare energia probabilmente per un quartiere termale certamente non pubblico ma sicuramente privato ed allora è chiaro che il sogno di Augusto ricompare.
La fornace scoperta con il rinvenimento di carbone analizzato dall’Università di Tokyo testimonia la presenza di un importante sistema di riscaldamento degli ambienti. Un sistema che dunque doveva riscaldare una villa importante, un sito importante.
Siamo in un territorio che ha valenze magiche. La nuova terma, la seconda portata alla luce, scoperta adesso, andrebbe a confermare questa ipotesi, di un complesso termale antecedente al 79 d.C. e lo scavo sta proseguendo in questo punto.
Questa è la terra di Dioniso, la terra del Vesuvio, dove si produceva un vino eccezionale che da questa terra giungeva nel Mondo Antico, fino in India.
Leggendo di attestazioni archeologiche, senza il rinvenimento del sito archeologico di Somma Vesuviana, senza la Villa di Somma, si era convinti che dopo l’eruzione del 79 d.C. ci fosse stata una stasi lunga, profonda, per la produzione del vino. Invece lo scavo di Somma ha dimostrato che il vino si è sempre prodotto. Dunque un territorio fertile dalle grandi potenzialità”.
Lo ha annunciato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano.
Lo scorso anno venne alla luce un deposito di anfore di epoca augustea e sotto furono trovati ambienti ipogei, una terma che serviva a riscaldare importanti ambienti. Gli indizi spingevano a pensare che esistesse un quartiere termale di epoca augustea. La scoperta di una seconda terma, risalente a queste ultime ore, andrebbe a confermare tale ipotesi.

Fonte:
Comune di Somma Vesuviana 20 set 2024

 

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