«La Villa Augustea è una favolosa testimonianza rivelatrice della transizione storica dal mondo Antico a quello Medioevale nell’area a nord del Vesuvio». Ne è convinto il professore Antonio De Simone, docente di Archeologia del Mezzogiorno in età classica presso l’istituto universitario Suor Orsola Benincasa.
La campagna di scavi 2012 è stata portata avanti dall’Università di Tokio in partenariato con Suor Orsola Benincasa e sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologica di Napoli.
«La notizia positiva – ha esordito il professore Antobio De Simone – è che la missione è stata rifinanziata dall’Università di Tokio per i prossimi cinque anni. Dunque avremo la possibilità di estendere l’area di indagine archeologica ai terreni vicini allo scavo originario: il Comune di Somma Vesuviana si sta già adoperando per gli espropri. Ciò ci consentirà di stabilire ancora più precisamente quale funzione aveva in origine questa struttura».
In cantiere anche la costruzione di una passerella per permettere ai visitatori di scendere ed ammirare da vicino gli scavi. Al momento si sa che la Villa è databile al periodo augusteo – secondo alcuni autori latini sarebbe stata l’ultima residenza dell’imperatore Ottaviano, morto nel 14 d.C. – e fu utilizzata continuamente fino al V secolo. Fu l’eruzione del Vesuvio del 472 a seppellirla fin quasi a metà altezza.
Nel 2002, dopo una serie di scavi avviati negli anni ’30 e successivamente interrotti per l’ingresso dell’Italia in guerra, sono ricominciati i lavori per portare alla luce questa imponente strutura nella quale si celebrava il culto del Dio Dioniso. A finanziare l’operazione l’Università di Tokio che negli anni ha dimostrato particolare interesse per il monumento sepolto.
«È molto difficile – spiega il professore giapponese Satoshi Matsuyama, direttore scientifico del cantiere – trovare in Italia qualcosa che assomigli a questo edificio. Per ora, i duemila metri di struttura che abbiamo portato alla luce sono ancora pochi per poter definire cosa sia esattamente e quanto sia estesa anche se abbiamo la sensazione che la struttura originaria non fosse inferiore ai 20mila metri quadri e che fosse una villa di gran pregio».
Fonte: Il Mattino, 6 set 2012