Oggi l’unica tappa veronese di un programma articolato su Lombardia e Veneto per analizzare i migliori esempi di tutela architettonica di castelli e edifici.
Quaranta specialisti di 17 Paesi studiano il «caso» della cittadina e le tecniche usate per la cinta medievale .
Un risultato ottenuto grazie a banche, istituzioni e privati.
Il restauro della cinta muraria è un esempio da manuale e per studiarlo saranno oggi in paese quaranta tra sovrintendenti, esponenti ministeriali e professionisti provenienti da diciassette Paesi del mondo.
E’ Soave l’unica tappa veronese del corso di formazione su «Cultura e tecnologie italiane nel restauro dei monumenti», organizzato dall’Istituto per il commercio.
L’iniziativa è articolata su due giornate tra Lombardia e Veneto e cinque lezioni organizzate dallo studio veneziano Feiffer & Associati, quello cioè che ha progettato l’intervento per il recupero totale delle mura.
Ed è proprio alla scoperta dello stato di conservazione della cinta muraria fatta costruire nel 1369 da Cansignorio e agli interventi di recupero eseguiti e di quelli in essere, che architetti e ingegneri di mezzo mondo dedicheranno la mattinata di oggi.
«Quando ho visto la data mi sono chiesto se fosse un pesce d’aprile», scherza il sindaco Lino Gambaretto. Lo spiega così il suo stupore nell’apprendere che proprio l’intervento sulle mura ha attirato l’attenzione degli esperti internazionali del restauro.
I quaranta tecnici arrivano da Argentina, Marocco, Perù, Israele, Giordania, Arabia Saudita, India, Cina, Bosnia Erzegovina, Romania, Croazia, Polonia, Serbia, Ungheria, Turchia e Russia. Alle 10, nella chiesa di San Rocco, gli architetti Cesare Feiffer, Anna Raimondi ed Elisabetta Borghi terranno una lezione su stato di conservazione, progetto e filosofia di intervento sulle mura.
Soave, infatti, non è unico solo per l’imponenza delle sue mura (che racchiudono una superficie di 5882 metri quadrati), ma anche per i vincoli di tutela ambientale e paesistica con cui quella architettonica deve conciliarsi. La parte per così dire pratica della giornata di studio sarà per questo proprio al cospetto delle mura: «Alle 11.30 i tecnici saranno impegnati in un sopralluogo sia a Porta Verona, già restaurata, che a Porta Aquila, dove invece sono in corso i lavori di restauro», aggiunge Gambaretto. Saranno i restauratori del laboratorio Alchimia, che stanno eseguendo l’intervento, a fare in qualche modo lezione spiegando le operazioni che, fondendo tecnologie tradizionali ed elementi innovativi, guidano il restauro sulla torre e sui tratti di mura verso Sud e verso Nord.
Di questo, e in generale del progetto complessivo di restauro della cinta muraria soavese e delle 24 torri che la costellano, parlerà il sindaco Gambaretto alle 13, nel corso di un breve seminario ospitato in Sala delle feste.
Sarà lui a spiegare come, grazie al sostegno di istituzioni, istituti di credito e privati, un progetto tanto imponente possa gradualmente essere realizzato. Antonio Pastorello, vice presidente della Provincia di Verona, interverrà per parlare di marketing delle risorse culturali, ambientali ed architettoniche, al centro di questo evento ad altissima visibilità per il paese. L’assessore regionale Massimo Giorgetti, che nel 2003 battezzò la legge regionale sulle città murate, presenterà invece le iniziative della Regione per la tutela delle stesse.
Ad approfondire il profilo tecnico, affrontando anche il tema del rapporto tra tutela e fruibilità della cinta muraria, sarà infine Federico Cetrangolo, architetto della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesistici di Verona.
Fonte: L Arena 01/04/2008
Autore: Paola Dalli Cani
Cronologia: Arch. Medievale