Secondo l’agenzia di stampa ufficiale siriana “Sana” l’Isis dopo l’uccisione nei giorni scorsi di 12 persone sul palco dell’anfiteatro della città di Palmira, patrimonio dell’Unesco, ha prodotto vari danneggiamenti al proscenio dell’antico teatro romano ed al Tetrapilo. La conferma di quanto accaduto giunge anche dal direttore delle antichità archeologiche siriane, Maamoun Abdelkarim: “Fonti locali ci hanno informati che il Daesh ha distrutto il Tetrapilo, un monumento di 16 colonne, e foto satellitari raccolte giovedì dai nostri colleghi dell’università di Boston mostrano danni alla facciata del teatro romano”. “Soltanto una delle colonne del Tetrapilo, ha tuttavia precisato Abdulkarim, era originale, mentre le altre 15 erano state realizzate in tempi moderni su questo modello antico.”
“Questa distruzione è un nuovo crimine di guerra e una perdita immensa per il popolo siriano e per l’umanità”, – ha affermato il direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova – “è un nuovo attacco contro il patrimonio culturale che, a poche ore dalle notizie ricevute dall’Unesco riguardo esecuzioni di massa nel teatro, dimostra come la pulizia culturale da parte degli estremisti violenti stia cercando di distruggere sia vite umane che monumenti storici per privare il popolo siriano del suo passato e del suo futuro” .
Il sito archeologico di Palmira che si trova nella provincia di Homs e risalente all’epoca romana, è stato nuovamente occupato dai jihadisti dell’Isis lo scorso dicembre dopo che a marzo le forze di Damasco avevano ripreso il controllo della zona.
Intanto, il Ministero della Cultura siriano definendo la distruzione dei monumenti archeologici a Palmira da parte dell’ISIS un crimine contro l’umanità ha invitato la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità per proteggere il sito archeologico in quanto riveste una grande importanza non solo di natura storica e culturale ma anche economica dovuta al fatto che, prima della guerra, era una delle mete turistiche più importanti del Paese. Contemporaneamente alle dichiarazioni del Ministero della cultura siriano il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato la distruzione deliberata di monumenti storici e del patrimonio culturale di Palmira . Secondo il Consiglio di sicurezza, l’Isis e altri gruppi e affiliati ad Al Qaeda hanno ricavato grandi profitti dal saccheggio e dal contrabbando di reperti archeologici in Siria utilizzando i fondi ricavati in questo modo per sostenere il proselitismo e le operazioni di guerriglia.
Mentre il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, ha affermato che “il G7 della Cultura a Firenze il 30 e il 31 marzo sarà l’occasione per condividere azioni concrete contro un crimine odioso come la devastazione della storia e delle testimonianze di antiche civiltà, spesso collegata al traffico illecito di beni culturali che finanzia il terrorismo”.
Intanto, il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo e un istituto archeologico russo stanno già lavorando a un modello virtuale interattivo di Palmira, grazie a delle riprese filmate con i droni effettuate nei mesi scorsi, un compito, che alla luce delle recenti distruzioni, diventa quanto mai urgente. In questo modo gli esperti potranno valutare gli eventuali danneggiamenti che si sono verificati nel sito e già iniziare a lavorare per una possibile ricostruzione di ciò che non è andato completamente distrutto come ad esempio le colonne di Zenobia.
Autore: Maria Rosaria Pastorelli
Fonte: www.quotidianoarte.it, 22 gen 2017