Rivivranno nei prossimi mesi, grazie ai fondi europei messi a disposizione da Agenda 2000, due gioielli dell’archeologia in provincia di Siracusa, i siti di Megara Hyblea e Castellaccio, nel lentinese lasciati da anni in condizioni di abbandono e fino ad ora noti per lo più agli addetti ai lavori.
Due milioni e 600 mila euro e due milioni sono infatti gli importi che serviranno ad effettuare i lavori di scavo archeologico, sistemazione e restauro rispettivamente per i resti di Megara Hyblea e per l’antico rudere di Castellaccio e che sono stati aggiudicati nei giorni scorsi dopo l’espletazione delle apposite gare d’appallo.
Un’importante passo in avanti per l’arte siracusana che una volta terminati i lavori, permetterà di inserire i due siti all’interno di un percorso turistico che valorizzerà l’intera provincia.
A darne notizia è l’assessore regionale al Turismo, Fabio Granata che aveva curato il finanziamento delle opere in questione da assessore ai Beni culturali.
“I fondi europei di Agenda 2000 – ha detto – grazie al costante impegno ed all’attenzione prestata al recupero, valorizzazione e restituzione alla pubblica fruizione di monumenti archeologici di straordinario interesse, continuano ad essere investiti correttamente, secondo i rigidi tempi e modalità previste dalla normali va europea”. I tempi previsti per portare alla luce e completare gli scavi archeologia e che permetteranno di restaurare e restituire alla sua originaria bellezza, ma anche alla fruizione degli amanti dell’arte i due importanti siti archeologici sono di 24 mesi per l’antica colonia greca, insediamento urbano di strutto durante la seconda guerra punica e dove sono stati ritrovati importanti statue di stile dorico e oggetti in ceramica, oggi al museo di Siracusa 18, invece, per Castellaccio, nel lentinese, un castello che oggi si presenta in condizioni di degrado.
Particolare importanza assume l’antica colonia greca di Megara Hyblea che per la sua collocazione all’interno di un’area prettamente industriale una volta reso fruibile può offrire ed essere inserito all’interno di un diverso modello di sviluppo turistico.
”Il sito di Megara, – aggiunge Granata – con il suo pregevole antiquarium, incastonato in mezzo ad insediamenti industriali del settore petrolifero, è estremamente interessante e ricco di grandissime potenzialità turistiche e può rappresentare il passaggio del territorio da un’economia basata sulla chimica, che ha tradito tutte le sue promesse, ad un’economia del turismo, fondata sulla valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico, monumentale ed enogastronomico”.
Fonte: Il Giornale di Sicilia 15/04/05
Autore: Cettina Saraceno