Nuova polemica a Sezze per l’incuria e lo stato di abbandono di alcune delle più importanti testimonianze archeologiche dell’antico paese. Dopo il caso del primo tratto delle mura ciclopiche ormai regno di rifiuti ed erbacce, ora a protestare sono i residenti di Porta Gioberti dopo che una parte del terzo cerchio delle mura che anticamente proteggevano il paese è addirittura diventato una proprietà privata.
E’ quanto recita, infatti, il cartello apposto davanti al tratto di mura da qualcuno che ha anche provveduto a costruire una recinzione per impedire l’accesso ed anche la vista delle mura. Inutili le proteste dei cittadini e nessun intervento da parte della Polizia Municipale. Le voci che si sono levate sono solo quelle di Luigi Gioacchini, esponente di Alleanza Sociale, e di Titta Giorgi, dei Ds, che in passato erano intervenuti per far effettuare opere di manutenzione e delle mura.
Altro caso clamoroso è quello della chiesa di S. Parasceve. Proprio davanti all’antichissima chiesa, che risale addirittura al IX secolo ed è costruita sull’antico tempio di Apollo, è stata gettata una lunga colata di cemento e porfido, necessari per realizzare un marciapiede.
Nessuno, ovviamente, ha pensato di interpellare a Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici. Nei giorni scorsi, invece, i residenti della zona avevano protestato a seguito della notizia relativa alla presunta vendita a privati della chiesa ora sconsacrata. Sulla vicenda fonti vicine alla Curia sottolineano come la chiesa di S. Parasceve non sia stata venduta ma sia di proprietà della parrocchia di S. Lucia di Sezze e più volte l’ufficico diocesano per i beni culturali ecclesiastici ha effettuato sopralluoghi nella chiesa per prevedere eventuali interventi di recupero, mentre la stessa parrocchia di S. Lucia ha presentato già due progetti di recupero alla Regione. Dunque la diocesi vorrebbe realizzare la chiesa ma al momento il complesso è in vergognoso stato di abbandono tanto che nessuno sembra protestare per la colata di cemento.
Fonte: Il Tempo 18/09/2005
Autore: Fabio Benvenuti