Le fondamenta di una domus e una parte di strada in pietra: intorno al sito archeologico di Libarna antica, a Serravalle Scrivia, emergono nuovi «pezzi» dell’importante città romana. Per mesi, lungo la strada provinciale 35 dei Giovi sono proseguiti i lavori per la posa di un metanodotto. Nell’ambito delle indagini preventive previste per legge nelle aree di interesse archeologico, in un campo tra la strada e la ferrovia Torino-Genova, sotto l’occhio vigile della Soprintendenza ai beni archeologici del Piemonte, sono stati scopertio reperti e strutture testimonianza del centro abitato fondato dai Romani.
Gli archeologi hanno ritrovato anche alcuni singoli reperti, in corso di valutazione, e per ora le buche all’interno delle quali sono emersi il tratto di strada ciottolato e le fondamenta dell’edificio sono stati recintati. Gli scavi sono ancora in corso. Come fanno sapere dalla Soprintendenza, «i recenti ritrovamenti sono riferibili a un isolato nel quartiere del teatro».
Il teatro di Libarna, i cui resti si possono ancora ammirare nell’area archeologica, oltre la ferrovia, era stato costruito nel I secolo d. C. al limite Nord-Occidentale del tessuto urbano della città. Un edificio che probabilmente aveva dimensioni monumentali, oggi difficili da comprendere dopo secoli di spoliazioni dei reperti da parte dei contadini e soprattutto per via della costruzione delle linee ferroviarie, che hanno tagliato in due la città e in particolare il quartiere costruito intorno al teatro.
Infatti, i nuovi ritrovamenti, come si diceva, sono emersi oltre la tratta ferroviaria. L’edificio, secondo quanto ha potuto ricostruire la Soprintendenza e in base a quanto lasciano ipotizzare i ritrovamenti, presentava decorazioni, marmi preziosi e intonaci dipinti ed era costruito su due piani con gradinate.
Le recenti scoperte, sostengono dalla Soprintendenza, «consentono di comprendere meglio lo sviluppo urbano della città di età romana e alcuni aspetti insediativi dell’ager libarnenses (cioè dell’area di Libarna; ndr), e dello specifico rapporto città-territorio».
Un pezzo di Libarna tornato alla luce dopo millenni, dunque, del quale la Soprintendenza dovrà decidere cosa fare, essendo, come si diceva, fuori dall’area archeologica. Vicina allo Scrivia.
Nel 2011, infatti, durante i lavori avviato dallo stabilimento dolciario La Suissa per ampliare il parcheggio aziendale situato nel vicino Comune di Arquata Scrivia, emersero le fondamenta dell’antica porta Sud di Libarna. Due anni dopo, le strutture vennero nuovamente ricoperte e per ricordare la loro presenza venne sistemata una targa che indica l’antica presenza dell’ingresso della città.
Autore: Giampiero Carbome
Fonte: www.lastampa.it, 10 giu 2021