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SEDILO (Or). Nuove scoperte archeologiche a Iloi.

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L’Università degli Studi di Sassari, attraverso il suo Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, ha recentemente concluso una campagna di ricerche archeologiche con nuove scoperte presso il sito di Iloi, situato a Sedilo, in provincia di Oristano.
Le indagini hanno avuto come obiettivo l’esplorazione di edifici cultuali risalenti alla protostoria della Sardegna, gettando nuova luce sul fenomeno di costruzione e organizzazione di templi e santuari che caratterizzò l’isola tra la fine dell’età del bronzo e l’inizio dell’età del ferro, ovvero dal XII al VIII secolo a.C.
I protagonisti delle ricerche sono stati principalmente gli studenti dell’Università di Sassari, provenienti dai corsi di laurea triennale e magistrale in Archeologia e dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici. Essi hanno lavorato fianco a fianco con colleghi delle Università di Cagliari, Genova, Bologna, Pisa, e delle Università internazionali di Cadiz, Weimar e Los Angeles. Questo sforzo collettivo ha contribuito ad una comprensione più profonda delle pratiche cultuali antiche della Sardegna.
Le indagini condotte tra giugno e luglio hanno portato alla scoperta di nuove strutture e alla rivelazione di un ampio bastione del nuraghe complesso precedentemente nascosto. Tra le scoperte più rilevanti vi è il ritrovamento di un edificio di culto e di materiali ceramici importati dalla prima età del ferro, alcuni dei quali di origine vicino orientale. Questi reperti, che includono ceramiche di imitazione o di provenienza esterna, rafforzano l’ipotesi che molti degli edifici identificati avessero una funzione cultuale e fossero strettamente legati ad attività metallurgiche all’interno di un complesso santuariale.
In particolare, Anna Depalmas, direttrice del progetto, ed il suo team, composto da Marta Pais, Veronica Ortu e Rossana Conti, dottorande del corso di Culture, Letterature, Diritti, Turismo e Territorio, hanno coordinato le operazioni di scavo, apportando preziose informazioni alla comunità scientifica e al pubblico.
Infine, in parallelo alle attività di scavo, il Museo del Territorio di Sedilo ha ospitato una Summer School di archeologia, che ha visto la partecipazione di studenti e operatori del settore. L’iniziativa, articolata in sei incontri, è stata organizzata nell’ambito dello Spoke 2 – e.INS del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’evento ha avuto l’obiettivo di avvicinare la cittadinanza ed il pubblico non specializzato alle scoperte e alle metodologie archeologiche, rafforzando il legame tra ricerca accademica e comunità locale.

Autore: Veronica Ortu

Fonte: www.giornaledioristano.it 5 ago 2024

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