Recuperato, dopo aver svolto con estrema attenzione il panno prezioso nel quale era avvolto da 1100 anni, lo straordinario contenitore inciso e scolpito nel cristallo di rocca e circondato da un’elegante struttura d’oro, trovato da alcuni appassionati in un campo di Galloway Hoard, in Scozia, sepolto in campagna, sotto 60 centimetri di terreno.
Il tesoro era nascosto, in buona parte, in un vaso d’argento cesellato, con dorature a livello del coperchio. Tutto – nel momento in cui il tesoro fu interrato – era stato riposto in una borsa con triplo strato di cuoio, rifinita, all’interno, in seta. Ora tutti gli oggetti sono temporaneamente in mostra temporaneamente alle Kirkcudbright Galleries – in un luogo non distante dal ritrovamento.
Particolare attenzione è stata posta nei confronti del vasetto di cristallo di rocca. Si ritiene che l’oggetto – alto 5 centimetri – sia stato assemblato, come uno straordinario elemento di gioielleria liturgica, attorno al IX secolo dopo Cristo forse a partire da un contenitore di cristallo di rocca d’epoca romana.
Sull’oggetto – che richiamerebbe il capitello di una colonna – è stata trovata anche una scritta riferita al committente dell’opera. L’iscrizione latina sulla base, enunciata in lettere d’oro, si traduce come “Il vescovo Hyguald mi ha fatto fare”. Da ciò si può arguire che il prezioso recipiente sia stato un dono personale del presule, probabilmente a una chiesa o a un convento. Il vasetto potrebbe essere stato utilizzato come piccolo contenitore per l’olio santo, durante gli spostamenti del celebrante. Va rilevato il fatto che, poichè sono andati perduti gli elenchi dei vescovi di quell’epoca e di quella zona, successivamente all’810, non è per ora possibile avere qualche informazione ulteriore sull’identità del vescovo donatore.
Il Galloway Hoard è un tesoro composto da oltre 100 oggetti in oro, argento, vetro, cristallo, pietra e terracotta scoperti nella storica contea di Kirkcudbrightshire a Dumfries e Galloway. Il tesoro è stato trovato in terreno appartenente alla Chiesa di Scozia da un appassionato di metal detector e da alcuni religiosi dai quali era accompagnato. Individuato il vaso d’argento, gli appassionati di ricerche con metal detector hanno avvisato le autorità. In quel punto oggi non sorgono costruzioni, ma sono stati trovati diversi indizi che farebbero pensare ai resti di un edificio di legno, forse un convento.
Si pensa che il tesoro sia stato sepolto verso la metà del IX o X secolo.
Il quarzo ialino, comunemente detto anche cristallo di rocca, è una varietà completamente incolore di quarzo. Di solito è perfettamente trasparente, con aspetto simile al vetro e al cristallo artificiale, da cui si può distinguere facilmente, come tutte le sostanze minerali, per la sensazione di freddo che provoca al saggio con la lingua.
Considerato per secoli un materiale dotato di formidabili poteri magici e apotropaici (forse anche in virtù delle sue ben note proprietà piezoelettriche, condivise con ogni quarzo usato in elettronica), il cristallo di rocca era ritenuto una pietra dalle capacità ipnotiche e divinatorie, capace di indurre la trance (ad esempio attraverso la famosa sfera di cristallo) e per tali motivi trovava impiego nell’occultismo.
Fonte: wwww.stilearte.it, 20 dic 2021