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SAVONA. Venuti alla luce reperti della cattedrale distrutta dai genovesi durante l’occupazione.

Sono riprese, dopo la campagna preventiva dello scorso anno, le indagini archeologiche nell’area dell’antica Cattedrale al Priamar, in cui l’Istituto di Studi Liguri aveva avviato le ricerche gia’ nel lontano 1956 sotto la direzione dello scomparso prof. Nino Lamboglia.
Lo scavo, a cura dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri e dell’Universita’ degli Studi di Genova su autorizzazione del ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali e con il supporto del Civico Museo Archeologico di Savona, si e’ incentrata sull’approfondimento sia nell’area centrale che nella fiancata destra della Cattedrale per la messa in luce delle fasi relative all’edificio tardo medievale e altomedievale.
Nel contempo e’ proseguito l’impegnativo lavoro di documentazione delle emergenze architettoniche con lo studio approfondito delle emergenze architettoniche sia dell’edificio religioso che della piu’ tarda costruzione militare eretta sui suoi resti.
Alla ricerca sono state correlate una serie di iniziative e visite guidate per la conoscenza delle testimonianze artistiche provenienti dall’antica Cattedrale, distrutta dai genovesi di Andrea Doria quando interrarono anche il porto, e ora collocate nell’attuale Duomo e negli oratori della citta’.
Ma sul Priamar, oltre alla vasta area degli scavi, che riserva sempre qualche sorpresa, merita di essere visitato soprattutto il Civico Museo Storico-Archeologico.
L’inaugurazione risale al 1990 in occasione della riapertura al pubblico di una parte del complesso del Priamar.
Gli interventi di restauro, tuttora in corso, hanno contemplato preliminari indagini archeologiche in vaste aree del Complesso. Tali ricerche hanno permesso l’acquisizione di importanti dati relativi alla storia del colle del Priama’r che, per essere stato sede del primitivo insediamento savonese, si identifica, per tanta parte, con la storia stessa della citta’.
Il Museo, collocato al piano terra del palazzo della Loggia, unisce la suggestione del percorso archeologico all’esposizione dei materiali. L’allestimento del Museo, curato da Guido Canali su finanziamento del Comune e della Cassa di Risparmio di Savona, si pone in una prospettiva di continuo rinnovamento per un necessario ampliamento degli spazi espositivi e per adeguarne i contenuti scientifici alle dinamiche dello scavo archeologico e dei lavori di restauro.

Una suggestiva integrazione tra spazio museale e area archeologica permette al visitatore di seguire un percorso a ritroso nel tempo sia attraversando ambienti che in eta’ successive ebbero funzioni diverse, sia mediante l’esposizione di reperti ordinati cronologicamente.

Nell’ultimo ambiente la ricostruzione di parte della necropoli offre uno scorcio del Priamar tra Tardo Antico ed Alto Medioevo.
Quanto e’ visibile nelle vetrine riflette alcuni aspetti della vita millenaria del colle: dalle testimonianze piu’ antiche dell’Eta’ del Bronzo Medio ai reperti dell’Alto Medioevo, nella prima sala, dalle ceramiche islamiche e bizantine importate a Savona nel primo Basso Medioevo alle maioliche di Eta’ Moderna nella seconda.  


Fonte: La Stampa 28/11/2008
Cronologia: Arch. Medievale

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