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SARDEGNA. Pale eoliche.

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Le gigantesche pale eoliche che stanno sbarcando al porto di Oristano segnano un nuovo capitolo nella controversa storia dell’energia rinnovabile in Sardegna. Ma chi ha autorizzato l’arrivo di questi colossi del vento, e quali sono le ragioni dietro questa massiccia operazione?
Durante il precedente mandato il governo ha adottato una politica energetica aggressiva, mirata a trasformare l’isola in un hub energetico per il resto del Paese. Il decreto, spesso definito “commissariamento energetico”, ha bypassato molte delle normali procedure di autorizzazione locale, imponendo dall’alto la costruzione di impianti eolici e fotovoltaici.
Le autorizzazioni per l’installazione delle pale eoliche sono state rilasciate nel quadro di un piano nazionale che mira a rispettare gli obiettivi dell’Unione Europea per la transizione energetica.
La Regione Sardegna, nonostante le sue prerogative di autonomia, è stata in gran parte esclusa dal processo decisionale. Il governo precedente ha infatti utilizzato strumenti normativi straordinari per aggirare le resistenze locali, tra cui il ricorso alla Corte Costituzionale per superare i blocchi regionali.
sardegnaL’arrivo delle pale eoliche ha suscitato un acceso dibattito tra i sostenitori delle energie rinnovabili ed i difensori del paesaggio e della cultura locale. Alessandra Todde, attuale presidente della Regione Sardegna ed ex viceministro dello sviluppo economico durante il governo precedente all’attuale, ha recentemente annunciato una bozza di moratoria per fermare nuove installazioni, almeno temporaneamente, per proteggere il paesaggio sardo e gestire meglio la transizione. Le comunità locali, rappresentate da vari comitati e sindaci, sono preoccupate per l’impatto ambientale e paesaggistico di questi impianti.
Le operazioni di trasporto delle pale eoliche richiedono altresì modifiche significative alla viabilità locale, inclusa la rimozione di rotonde e vegetazione, che alterano profondamente il territorio.
Il massiccio arrivo di pale eoliche in Sardegna è il risultato di decisioni prese a livello nazionale ed europeo, mirate a ridurre le emissioni di CO2 ed a promuovere le energie rinnovabili. Tuttavia, la mancanza di coinvolgimento delle autorità locali e le preoccupazioni per l’impatto ambientale hanno generato forti opposizioni.
La sfida futura sarà trovare un equilibrio tra sviluppo sostenibile e tutela del patrimonio naturale e culturale dell’isola anche se sembra che questa sia l’ennesima azione di conquista nei confronti della Sardegna.
Autore: Pasqualino Trubia
Fonte: www.gazzettasarda.com 10 luglio 2024

Aggiornamento:
SARDEGNA. Il sito nuragico di Barumini minacciato da un progetto di costruzione di pale eoliche.
Nella provincia del Sud Sardegna sta destando molta preoccupazione il progetto di «costruzione ed esercizio di un impianto di produzione di energia da fonte eolica denominato “Luminu”, costituito da 17 aerogeneratori, ciascuno di potenza nominale pari a 6,6 megawatt, per una potenza complessiva di 112,2 megawatt, da realizzarsi nei comuni di Barumini, Escolca, Gergei, Las Plassas, Villanovafranca».
Alle diciassette pale di «Luminu», che sorgerebbero proprio davanti al sito nuragico di Barumini, annoverato nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, vanno aggiunte altre nove pale, per altri 59,4 megawatt, del progetto denominato «Planu Serrantis», tra i comuni di Selegas, Gesico e Mandas, e altre sette dell’impianto a vento denominato «Su Murdegu», per una potenza di 42 MW, da installare nel territorio del comune di Villanovafranca. Questi impianti, oltre a Barumini, minaccerebbero anche l’oasi naturalistica dell’altopiano della Giara.
Da dirimere c’è un contenzioso tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e quello della Cultura. Il primo ha detto sì ai progetti; il secondo un secco no, con un giudizio così severo che avrebbe dovuto indurre chiunque ad una posizione di buon senso e di responsabilità. Ma il Governo, con il decreto legislativo sul Testo Unico delle Rinnovabili, ha ribadito che le energie rinnovabili hanno una prevalenza assoluta su paesaggio e beni culturali.
Ne scrive Mauro Pili sul sito del quotidiano «L’Unione Sarda».
Fonte:
www.ilgiornaledellarte.com 14 ago 2024

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