Un ritrovamento importante, quanto quello dei Bronzi di Riace, una scoperta unica nel Mediterraneo. E’ stato questo il commento del Sovrintendente dei Beni culturali di Sassari, Francesco Nicosia, dove è in corso il restauro di circa trenta statue in pietra (grandi guerrieri nuragici) ritrovate una trentina di anni fa a Monti Prama nel Sinis (Oristano) e per quasi sei lustri conservate nel Museo di Cagliari senza che venissero restaurate ed esposte.
Nicosia dirigeva allora l’Istituto che si occupò del restauro dei Bronzi ritrovati al largo della Calabria. E’ dunque un esperto ed intende far conoscere a tutti le statue dai “volti fissi”.
Le statue sarde, trovate in scavi dopo il 1974, risalirebbero a circa 800-700 anni prima di Cristo e, secondo gli studiosi, sarebbero una scoperta senza eguali nell’area del Mediterraneo con il più rilevante ritrovamento di un così gran numero di statue in pietra tutte concentrate in una sola zona.
Fra un anno e mezzo le statue in pietra, che il Centro di Restauro di Li Punti a Sassari sta ricomponendo (teste alte 60 centimetri e busti proporzionali trovati spezzati), potranno essere pronte per essere esposte. Gli alti reperti hanno acconciature con trecce alla maniera celtica ed abito forse di foggia orientale. I bracciali che proteggono i polsi e le braccia degli arcieri sono decorati con motivi geometrici. Gli occhi sono come cerchi, forse simboli solari ed i giganti di “Monte Prama” non hanno espressione, volti fissi diversi dalla statuaria greca.
Il ritrovamento dell’”esercito di pietra” (guerrieri, arcieri, lottatori) che stava a guardia della costa darebbe, quindi, alla storia sarda e soprattutto alla sua archeologia nuova luce e aprirebbe nuove ipotesi su un passato anche ricco di incognite e non ancora definito.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno 22/06/05
Cronologia: Preistoria