È ormai certo che proprio nel piazzale antistante l’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, oggi piazza “Primo ottobre”, sorgeva quello antico, dove si svolgevano i “ludi publici” con le cruente lotte tra i gladiatori, particolarmente seguite e predilette dal popolo.
I lavori di scavo, posti in essere nell’ambito dei Pit dalla Soprintendenza ai beni archeologici, ne stanno riportando alla luce i resti. “Senza alcun dubbio – sottolinea Valeria Sampaolo, direttrice del Museo dell’Antica Capua che sta curando i lavori – i resti sono quelli dell’antico anfiteatro, risalente al II secolo a.C. che, con molta probabilità, fu abbattuto ai tempi dell’imperatore Adriano, quando furono portati a termine i lavori del nuovo e più grande anfiteatro, capace di contenere ben 60 mila spettatori, che affollavano i quattro livelli del mastodontico edificio più grande, dal punto di vista della capienza, del Colosseo di Roma”.
La scoperta diventa ancora di maggiore portata se si pensa che proprio in questo sito si esibiva Spartaco, il gladiatore trace che nel 73 a.C capeggiò la storica rivolta servile contro la potentissima Roma.
“ A Capua – ricorda, in un passo del “De vita Caesarum“, il poeta latino Gaio Svetonio Tranquillo – c’era infatti nel primo secolo a.C. una notissima scuola gladiatoria, composta da soli schiavi di grande statura e forza, che venivano addestrati per dare vita a spettacoli cruenti, dove solo chi vinceva aveva la possibilità di sopravvivere”. “Spesso da Roma – dice Svetonio – ricchi patrizi, per lo più giovani amanti di particolari e sempre nuove emozioni, si recavano, in compagnia delle loro donne, a Capua per assistere in esclusiva (sborsando anche parecchi sesterzi) ad una lotta vera tra i gladiatori e, soprattutto, per poter vedere “in diretta” la morte”.
I lavori di scavo, però, attualmente segnano il passo e per essere ultimati hanno bisogno di ulteriori stanziamenti.
Fonte: Archemail Newsletter 12/10/05
Cronologia: Arch. Romana