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SANREMO (Im). Siti archeologici a monte Bignone.

Si è svolto un sopralluogo dell’Assessore Gianni Berrino, insieme al dirigente del settore Claudio Littardi, in una serie di siti di grande interesse archeologico distribuiti nella zona intorno a monte Bignone e adiacenti crinali, che attestano una intensa frequentazione di questa parte montana del territorio di Sanremo e dei comuni limitrofi in particolare nel corso dell’età preistorica e protostorica.

La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, nell’ambito della propria attività istituzionale di tutela del patrimonio archeologico regionale, ha in questi ultimi anni redatto una carta archeologica di questo settore, arrivando ad un primo parziale censimento informatizzato e georiferito di queste emergenze archeologiche, che tuttavia restano ancor oggi in gran parte da indagare e da studiare scientificamente.
Nella prospettiva di una loro valorizzazione si è giunti quest’anno a proporre ai Comuni di Sanremo, Perinaldo ed Apricale un coinvolgimento diretto, mediante la sottoscrizione di apposita convenzione, con la finalità di redigere un progetto riguardante individuazione, studio e valorizzazione di tali siti archeologici, finalizzato alla valorizzazione turistica e culturale dell’area.

La ricerca, coordinata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, nelle persone del Funzionario Archeologo di Zona, Dott. Luigi Gambaro e del Responsabile del servizio Tecnico per l’archeologia preistorica, Dott. Angiolo Del Lucchese, è condotta sul campo da un’equipe italo-francese costituita dall’Assistente tecnico-scientifico dott. Giulio Montinari, in rappresentanza della Soprintendenza e da due specialisti in archeologia preistorica, la dott.ssa Neva Chiarenza e il dott. Thibault Lachenal, e si avvale della collaborazione degli studenti universitari Davide Grossi e Francesca Giraldi: essa prevede una prima fase di ricerca territoriale, iniziata il 24 agosto scorso.
Questa fase dell’indagine, resa possibile grazie al determinante appoggio logistico offerto dal Comune di Sanremo, che ha messo a disposizione, grazie all’entusiastica adesione dell’Assessorato ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Verde Pubblico, proprio personale tecnico e l’alloggio per i ricercatori in locali del Parco Urbano del Monte Bignone, ubicati a San Romolo, e al fondamentale aiuto finanziario assicurato dai comuni di Perinaldo e Apricale, è concentrata a realizzare interventi di pulizia, verifica della consistenza del deposito archeologico, rilievo e georeferenziazione dei principali siti, come il sito d’altura di Monte Caggio ed il sottostante riparo preistorico detto “Tana della Ratapena” ai confini tra il comune di Sanremo e quello di Perinaldo, nonché le tombe in località Pian del Re in comune di Apricale.

Verranno compiute anche le opportune verifiche di altri contesti archeologici (menhir e probabili tombe a dolmen protostoriche), sparse in questo territorio ai fini della redazione di uno studio di fattibilità includente tutte le possibili strategie di valorizzazione archeologica del comprensorio; infine sono previste delle conferenze, da svolgersi in spazi offerti dai Comuni partecipanti al progetto, finalizzate a presentare al pubblico i risultati preliminari della ricerca. L’auspicabile aumento delle nostre conoscenze al termine di questa fase conoscitiva sul campo permetterà di arrivare alla messa a punto di un progetto di più ampio respiro, almeno di durata triennale, che possa contare su finanziamenti europei, anche mediante la partecipazione a progetti Interreg dedicati.

Sarà necessaria una fase di scavi archeologici per ricostruire il popolamento e lo sfruttamento di questo territorio montuoso, mirati a precisare i limiti cronologici del sistema di ripari sottoroccia sub-sommitali, che circondano la cima di monte Caggio, dei quali fa parte anche la Tana della Ratapena, dove negli anni scorsi sono state raccolte ossa umane, ceramiche, nonché manufatti in selce (pugnale in pietra scheggiata) tutte di notevole qualità, riconducibili ad una frequentazione umana per uso funerario databile nel corso dell’Eneolitico o Età del Rame, perdurante nel corso della successiva età del Bronzo e denotanti peraltro l’esistenza di contatti con aree produttive anche piuttosto distanti dal comprensorio sanremese, a testimonianza dell’importanza (strategica e fors’anche religiosa) del sito.

Per quanto riguarda la prima età del Ferro dovrà essere ripreso in modo sistematico lo studio dell’interessante area di Pian del Re, dove alcuni anni fa è stata scoperta e scavata una monumentale tomba a tumulo di 14 metri di diametro che presentava al centro l’area di sepoltura verosimilmente ad incinerazione; è allo studio, nell’ambito del progetto, una proposta di ricostruzione del tumulo e di sistemazione complessiva dell’area, che oggi versa in una situazione di preoccupante degrado. Per la seconda età del Ferro (IV-II secolo a.C.) le ricerche saranno concentrate sul sistema di siti d’altura, di cui si conosce fino ad ora solo quello di Monte Bignone, scavato parzialmente negli anni ’50 del secolo scorso da Nino Lamboglia, consistente in due edifici a pianta quadrangolare a secco, conservati per tre metri di altezza, forse torri di avvistamento e di controllo, protette ad oriente da due aggeri curvilinei; sulla vetta del Caggio è segnalata da tempo l’esistenza di un grande cumulo sommitale costituito da terrazzamenti concentrici in pietra e terra, alto 15 metri, forse riferibile ad una torre di avvistamento e circondato da altre opere murarie accessorie, che sembrerebbe in uso nel IV-III secolo a.C. sulla base degli sporadici frammenti di ceramica fino ad ora recuperati: già oggi l’area sommitale, grazie alle operazioni di sfalcio e diradamento della vegetazione infestante condotte a Luglio dal personale specializzato del comune di Perinaldo, come peraltro previsto dalla convenzione in essere, ha acquisito un aspetto totalmente nuovo e suggestivo, favorendo una lettura archeologica globale del contesto: altri lavori di pulizia sono attuualmente in corso grazie al contributo della cooperativa ‘Il Cammino’.

La fase di divulgazione e valorizzazione di questi siti comprenderà la realizzazione di una rete sentieristica (archeotrekking), corredata da pannelli didattici-esplicativi ed aree di sosta attrezzata, nonché di depliant, guide didattiche, volumi, conferenze, una o più esposizioni museali; è prevista anche la realizzazione a san Romolo di un centro attrezzato di accoglienza alle visite dei siti (tipo Archeodrome), provvisto di pannellistica, postazioni informatizzate e ricostruzioni mediante modellini e diorami in scala delle diverse aree archeologiche.

Autore: Carlo Alessi, 02 settembre 2009

Info:
per una esaustiva galleria fotografica si rimanda al link http://www.sanremonews.it/it/internal.php?news_code=97934#immagini
link: http://www.sanremonews.it/it/internal.php?news_cod…

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