Una campagna di scavi condotta nell’ultimo anno da una équipe di archeologi della Sovrintendenza dei beni culturali di Foggia sul Monte d’Elio, a pochi chilometri dall’attuale abitato di Sannicandro Garganico, ha permesso di portare alla luce le mura e la prima chiesa dell’antico insediamento di Devia. Nella chiesa risalente al X secolo sono stati rinvenuti diversi graffiti raffiguranti tre quadrati concentrici attorno ad una croce, simbolo della Triplice Cinta sacra.
A pochi metri da questo edificio, nella chiesa romanica di Santa Maria, la stessa équipe di ricercatori diretta dall’archeologo Francesco Paolo Maulucci e coadiuvata da un gruppo di studenti delle Università di Bologna e Ravenna ha ritrovato altri affreschi che documentano l’arrivo e la partenza dei cavalieri della nona crociata diretti in Terra Santa, per i quali la Triplice Cinta costituiva un segno di riconoscimento.
Su una delle pareti della chiesa, inoltre, nella scena dell’annunciazione l’Arcangelo Gabriele è raffigurato nell’atto di offrire alla Madonna una sorta di cornice tripla.
Secondo quanto affermato dallo stesso Maulucci, prima ancora di essere un simbolo cristiano questa immagine, citata già in uno degli scritti di Platone, costituiva una triade pagana: i quadrati concentrici simboleggiavano, infatti, Giove, Giunone e Minerva. Per i cristiani essi passarono a rappresentare Padre, Figlio e Spirito Santo fino ad essere interpretati nel Medioevo in chiave materialistica come cielo, mare e terra.
Le ricerche dell’équipe di archeologi si sono estese ad altre sette chiese della Capitanata, da Lucera a Monte Sant’Angelo dove sono stati rinvenuti altri graffiti raffiguranti la Triplice Cinta. Ciò ha permesso di individuare un vero e proprio “percorso templare” tra il lago di Lesina e quello di Varano seguito dai cavalieri tra il 1200 ed il 1300 prima della loro partenza per la Terra Santa ed al loro rientro.
Fonte: ANSA
Autore: Grazia Modroni
Cronologia: Arch. Medievale