Durante i lavori di scavo per la metanizzazione in località Alvani a ridosso della fondovalle Sangro, rinvenute venti tombe d’epoca romana. Contengono suppellettili ed ornamenti. Forse una polis. Intervento dell’Arma e lavori bloccati.
Venti tombe di epoca romana sono riemerse durante i lavori di scavo per la metanizzazione di San Pietro Avellana. Un importante ritrovamento archeologico che probabilmente dimostrerebbe che nell’agro di località “Alvani”, luogo della scoperta, a ridosso della fondovalle Sangro, doveva esistere un insediamento abitato risalente ad oltre 1500 anni fa. Le tombe, perfettamente conservate, contenevano scheletri ed ossa. Ma anche, pare, suppellettili ed ornamenti che accompagnavano i defunti nel loro viaggio verso l’aldilà.
È infatti storicamente provato che le antiche tradizioni volevano seppellite col defunto anche le cose terrene che erano più necessitate allo scomparso o, soprattutto per le donne, adornavano il loro corpo. A San Pietro Avellana le tombe, quasi tutte allineate, erano a circa un paio di metri di profondità. Le ruspe hanno spento i motori appena gli operai si sono resi conto della scoperta archeologica. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri della locale Stazione e i tecnici della Soprintendenza alle Belle Arti de L’Aquila, proprio perché il sito della scoperta si trova al limite del confine fra Abruzzo e Molise. Chiaramente ora i lavori di metanizzazione del piccolo comune altomolisano dovranno subire un brusco stop. Mentre ai tecnici della soprintendenza spetta il compito di datare i resti ossei, catalogare gli oggetti rinvenuti, ma soprattutto stabilire se nell’area ci sono altre tombe e se nel perimetro potrebbero essere ancora sepolte le antiche abitazioni di quello che potrebbe essere anche una piccola polis. Se le venti tombe rinvenute appartenessero ad un cimitero, per logica si potrebbe essere in presenza di un vero e vicino nucleo abitato.
Ma chiaramente, per dare delle risposte certe ai molteplici interrogativi necessiterebbero fondi e studi da destinare al sito. Dalle frammentarie notizie dal luogo del ritrovamento, pare che nessun gioiello, monile o moneta sia stato ritrovato durante una prima sommaria indagine effettuata nelle fosse. Solo qualche coccio di vaso ed altri utensili dell’epoca. Probabilmente qualcosa di più certo si saprà fra qualche giorno. Dopo un primo referto dei tecnici impegnati ora nel rimuovere ciò che resta degli antichi scheletri e ciò che contenevano che avrebbero dovuto essere gli eterni luoghi di riposo.
Fonte: Il Tempo Molise, 12/06/05
Autore: Vittorio Labanca
Cronologia: Arch. Romana