Gli scavi archeologici nell’area della chiesetta di San Proto a San Canzian continuano a fornire frutti a dir poco interessanti. La nuova campagna di indagini è stata condotta nel mese di dicembre sempre da Cristiano Tiussi, specializzato in archeologia romana, e Angela Borzacconi, esperta in archeologia medievale, e non ha permesso solo di portare alla luce una nuova sepoltura di epoca medievale, dopo quelle rinvenute nel dicembre 2009.
Il lavoro condotto dagli archeologi consentirebbe infatti di ridisegnare l’impianto della costruzione sacra così com’è stato conosciuto finora. L’esito della seconda fase delle indagini archeologiche, riprese alla fine del 2009 a 50 anni di distanza dagli ultimi scavi, sarà illustrata con tutta probabilità all’inizio di febbraio. Gli archeologi si sono però già attivati per chiedere alla Soprintendenza regionale i permessi per procedere alla terza fase della campagna di scavi, che in un prossimo futuro dovrebbe essere affiancata anche da indagini, finanziate queste dalla Provincia con 30mila euro, nell’area circostante la chiesa parrocchiale di San Canzian.
L’obiettivo è quello di anticipare la nuova e ultima tornata di scavi nella chiesetta di San Proto perchè, non nasconde Cristiano Tiussi, l’attività lo scorso mese di dicembre è stata resa pesante da condizioni meteorologiche non certo favorevoli.
A fine 2009 la prima campagna ha reso i resti di un uomo e di una ragazza, deposti in alcune tombe a inumazione di epoca medievale, di cui non si conosceva l’esistenza, e anche la sepoltura di un neonato. L’area coinvolta dalla campagna archeologica era del resto stata usata come cimitero nel medioevo, prima dell’erezione dell’attuale chiesetta, edificata nel XV secolo.
Nella prima fase degli scavi è stato consolidato anche il mosaico rinvenuto nel 1960.
Nel corso di quest’anno il patrimonio archeologico di San Canzian continuerà a essere valorizzato grazie all’attività della Sezione isontina della Società friulana di archeologia, che ha rinnovato il proprio direttivo in questi giorni.
Nel 2011 l’associazione conta di continuare con le visite guidate e l’attività didattica nelle scuole del locale Istituto comprensivo. L’obiettivo è però quello di allargare il proprio raggio d’azione anche negli istituti del Monfalconese. In programma c’è anche una giornata di studio dedicata all’Evangelario di San Marco, preziosissimo codice prodotto all’inizio del VI secolo da uno scriptorium ravennate e approdato nella basilica dei Santi Canziani, distrutta poi nella seconda metà del X secolo. Non mancheranno gli incontri divulgativi sulla storia del territorio.
La Sezione isontina della Sfa dovrebbe concretizzare nell’anno una collaborazione con il Comune di Monfalcone per la valorizzazione dei resti della chiesetta di San Poletto.
L’assemblea dei soci ha eletto nel nuovo direttivo il presidente uscente Edoardo Rosin, Desirè Dreos, Irene Vidal, Andrea Santangelo, Benito Cancian, Renato Aveta, Lorenza Bellè e Cristian Selleri.
Il lavoro condotto dagli archeologi consentirebbe infatti di ridisegnare l’impianto della costruzione sacra così com’è stato conosciuto finora. L’esito della seconda fase delle indagini archeologiche, riprese alla fine del 2009 a 50 anni di distanza dagli ultimi scavi, sarà illustrata con tutta probabilità all’inizio di febbraio. Gli archeologi si sono però già attivati per chiedere alla Soprintendenza regionale i permessi per procedere alla terza fase della campagna di scavi, che in un prossimo futuro dovrebbe essere affiancata anche da indagini, finanziate queste dalla Provincia con 30mila euro, nell’area circostante la chiesa parrocchiale di San Canzian.
L’obiettivo è quello di anticipare la nuova e ultima tornata di scavi nella chiesetta di San Proto perchè, non nasconde Cristiano Tiussi, l’attività lo scorso mese di dicembre è stata resa pesante da condizioni meteorologiche non certo favorevoli.
A fine 2009 la prima campagna ha reso i resti di un uomo e di una ragazza, deposti in alcune tombe a inumazione di epoca medievale, di cui non si conosceva l’esistenza, e anche la sepoltura di un neonato. L’area coinvolta dalla campagna archeologica era del resto stata usata come cimitero nel medioevo, prima dell’erezione dell’attuale chiesetta, edificata nel XV secolo.
Nella prima fase degli scavi è stato consolidato anche il mosaico rinvenuto nel 1960.
Nel corso di quest’anno il patrimonio archeologico di San Canzian continuerà a essere valorizzato grazie all’attività della Sezione isontina della Società friulana di archeologia, che ha rinnovato il proprio direttivo in questi giorni.
Nel 2011 l’associazione conta di continuare con le visite guidate e l’attività didattica nelle scuole del locale Istituto comprensivo. L’obiettivo è però quello di allargare il proprio raggio d’azione anche negli istituti del Monfalconese. In programma c’è anche una giornata di studio dedicata all’Evangelario di San Marco, preziosissimo codice prodotto all’inizio del VI secolo da uno scriptorium ravennate e approdato nella basilica dei Santi Canziani, distrutta poi nella seconda metà del X secolo. Non mancheranno gli incontri divulgativi sulla storia del territorio.
La Sezione isontina della Sfa dovrebbe concretizzare nell’anno una collaborazione con il Comune di Monfalcone per la valorizzazione dei resti della chiesetta di San Poletto.
L’assemblea dei soci ha eletto nel nuovo direttivo il presidente uscente Edoardo Rosin, Desirè Dreos, Irene Vidal, Andrea Santangelo, Benito Cancian, Renato Aveta, Lorenza Bellè e Cristian Selleri.
Autore: Laura Blasich
Fonte: Il Piccolo, 16-01-2011