Due nuovi studi fanno ulteriore luce sui Neanderthal e alimentano il dibattito su quali furono i rapporti tra questi uomini e l’Homo sapiens. Gli studi sono usciti su due importanti riviste scientifiche: Science e Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas).
Il primo riguarda una “cassetta di attrezzi”, con circa 300 utensili in pietra, risalente a 33.000 anni fa e scoperta in Russia. La cassetta potrebbe essere la testimonianza di uno degli ultimi rifugi degli uomini di Neanderthal e dimostrerebbe inoltre che questi uomini si sarebbero spinti molto più a nord di quanto ritenuto finora.
La scoperta, pubblicata su Science, si deve a un gruppo di ricerca coordinato dal Centro nazionale ricerche scientifiche francese (Cnrs). L’assenza di fossili umani nel sito, sottolineano i ricercatori, non permette di essere certi in maniera assoluta che gli utensili siano stati costruiti realmente dagli uomini di Neanderthal.
Tuttavia, gli strumenti sono simili alle tecnologie del Paleolitico Medio (compreso fra 300.000 e 35.000 anni fa) associate tipicamente a questi uomini primitivi estinti. Il sito archeologico dove è stata fatta la scoperta si trova a Byzovaya, sulle colline pedemontane degli Urali polari, in tutto sono 313 gli attrezzi rinvenuti, fra cui molte punte in pietra realizzate a mano con la tecnica della scheggiatura, tipica del Paleolitico Medio.
La seconda ricerca condotta da alcuni scienziati irlandesi e russi fa pensare che gli uomini di Neanderthal probabilmente morirono prima di quanto si creda comunemente. Presentato sulla rivista PNAS Online Early Edition, lo studio dà una nuova interpretazione della teoria secondo la quale per migliaia di anni esistettero legami tra gli uomini di Neanderthal e gli esseri umani moderni.
Queste scoperte suggeriscono che le interazioni tra di loro furono limitate e di breve durata: probabilmente gli uomini di Neanderthal e gli esseri umani moderni co-esistettero per appena poche centinaia di anni. È anche possibile che gli uomini di Neanderthal in alcune zone si siano estinti prima che gli uomini anatomicamente moderni emigrassero dall’Africa.
Gli esperti dell’University College Cork in Irlanda e dell’Università di Oxford nel Regno Unito, in collaborazione con i ricercatori del Laboratorio di preistoria di San Pietroburgo in Russia, hanno condotto il loro studio nella grotta Mezmaiskaya, che si trova nelle colline delle Montagne del Caucaso in Russia. In questa zona, il team ha trovato un fossile di un bambino di Neanderthal nello strato del Paleolitico superiore medio e una serie di ossi di animali collegati. Secondo loro il fossile ha 39.700 anni, il che suggerisce che gli uomini di Neanderthal non sopravvissero nel sito della grotta dopo questa data.
Autore: Cristina Pulcinelli
Il primo riguarda una “cassetta di attrezzi”, con circa 300 utensili in pietra, risalente a 33.000 anni fa e scoperta in Russia. La cassetta potrebbe essere la testimonianza di uno degli ultimi rifugi degli uomini di Neanderthal e dimostrerebbe inoltre che questi uomini si sarebbero spinti molto più a nord di quanto ritenuto finora.
La scoperta, pubblicata su Science, si deve a un gruppo di ricerca coordinato dal Centro nazionale ricerche scientifiche francese (Cnrs). L’assenza di fossili umani nel sito, sottolineano i ricercatori, non permette di essere certi in maniera assoluta che gli utensili siano stati costruiti realmente dagli uomini di Neanderthal.
Tuttavia, gli strumenti sono simili alle tecnologie del Paleolitico Medio (compreso fra 300.000 e 35.000 anni fa) associate tipicamente a questi uomini primitivi estinti. Il sito archeologico dove è stata fatta la scoperta si trova a Byzovaya, sulle colline pedemontane degli Urali polari, in tutto sono 313 gli attrezzi rinvenuti, fra cui molte punte in pietra realizzate a mano con la tecnica della scheggiatura, tipica del Paleolitico Medio.
La seconda ricerca condotta da alcuni scienziati irlandesi e russi fa pensare che gli uomini di Neanderthal probabilmente morirono prima di quanto si creda comunemente. Presentato sulla rivista PNAS Online Early Edition, lo studio dà una nuova interpretazione della teoria secondo la quale per migliaia di anni esistettero legami tra gli uomini di Neanderthal e gli esseri umani moderni.
Queste scoperte suggeriscono che le interazioni tra di loro furono limitate e di breve durata: probabilmente gli uomini di Neanderthal e gli esseri umani moderni co-esistettero per appena poche centinaia di anni. È anche possibile che gli uomini di Neanderthal in alcune zone si siano estinti prima che gli uomini anatomicamente moderni emigrassero dall’Africa.
Gli esperti dell’University College Cork in Irlanda e dell’Università di Oxford nel Regno Unito, in collaborazione con i ricercatori del Laboratorio di preistoria di San Pietroburgo in Russia, hanno condotto il loro studio nella grotta Mezmaiskaya, che si trova nelle colline delle Montagne del Caucaso in Russia. In questa zona, il team ha trovato un fossile di un bambino di Neanderthal nello strato del Paleolitico superiore medio e una serie di ossi di animali collegati. Secondo loro il fossile ha 39.700 anni, il che suggerisce che gli uomini di Neanderthal non sopravvissero nel sito della grotta dopo questa data.
Autore: Cristina Pulcinelli
Fonte: L’Unità.it, 15 maggio 2011