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ROSELLE (Grosseto). Crolli, degrado e fuga dei visitatori dagli scavi etrusco-romani.

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roselleLa storia degli imponenti scavi etrusco-romani di Roselle, l’area archeologica a otto chilometri da Grosseto, è quello di un incessante degrado: non si contano i crolli delle antiche mura (Roselle era una delle 12 famose città della lega etrusca) che nessuno ripara, mancano non solo i finanziamenti ma anche la minima cura per il luogo, da dove i turisti fuggono.
Nel 2012 i biglietti staccati sono stati quattro volte meno di dieci anni fa. Già nel 2010 il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi denunciava il pericolo «stabilità delle mura di Roselle, a rischio crolli come quelle di Pompei». Oggi le cose sono peggiorate, scritte minacciose avvisano che cento metri delle mura sono insicure.
I promessi interventi di consolidamento non sono stati eseguiti, non ci sono i soldi. E, fatto ancora più grave, i saccheggiatori sono in azione fin dentro il famoso teatro a lungo sbarrato perché pericolante, da poco riaperto. I carabinieri hanno fermato e denunciato due fratelli tombaroli, che armati di metal detector, piccozze e zappe, rubavano reperti nell’area che pullula di scavi abusivi e dove furti di monete, piccole lanterne e frammenti antichi avvengono ogni giorno. La notte è peggio: nella vasta area archeologica manca la promessa illuminazione. Purtroppo alle denunce o al fermo dei ladri colti sul fatto, e non sono pochi, spesso non seguono neppure le multe e tantomeno gli arresti. Le pene, sanzioni di poche decine di euro, raramente vengono comminate e i nomi dei criminali non finiscono mai sui giornali mentre da anni si aspetta almeno una legge più severa contro i tanti predatori dell’arte, che spogliano il Paese dei suoi tesori, non solo in Maremma.

Autore: Tina Lepri,

Fonte: Il Giornale dell’Arte, edizione online, 14 gennaio 2013

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