Anche Domiziano aveva la sua “camera con vista”. Il panorama esterno era dominato dallo stadio privato, un colpo d’occhio di quasi trecento metri di arena porticata, voluto per le esercitazioni equestri e gli allenamenti atletici. Ma l’interno lasciava scoprire i suoi scenari migliori, con un sofisticato sistema di volte a cassettoni che gareggiano in arditezza architettonica e bellezza decorativa con la Basilica di Massenzio e il Pantheon.
Il Palatino sta per svelare la stanza segreta dell’imperatore, la cosiddetta “Sala dei Capitelli”, della seconda metà del I secolo d. C, riportata al suo antico splendore da un complesso intervento di restauro che la Soprintendenza archeologica di Roma ha avviato nel 2009, col progetto di aprirla nella prossima primavera.
“Una novità nel patrimonio del Palatino, perché questa sala non è stata mai vista dal grande pubblico – racconta il direttore del Palatino e Foro romano Roberto Egidi – e le condizioni di degrado non l’hanno mai resa agibile. Il problema principale sono state le infiltrazioni che hanno comportato distacchi e crolli”. Negli anni ’60 venne eseguito un primo intervento di impermeabilizzazione, senza completarlo. Tre anni fa ha preso via un lavoro urgente di consolidamento e recupero delle decorazioni. “Oggi è’ uno degli ambienti meglio conservati dell’area archeologica centrale – dice Egidi – e i cassettoni hanno la qualità rarissima di essere realizzati direttamente sulla struttura muraria”.
Il restauro ha permesso di riscoprire parti di decorazioni policrome con tracce d’oro. La sala, che prende il nome dai capitelli colossali che custodisce, tutti provenienti dal complesso della Domus Flavia in cui è incastonata, era un ambiente di rappresentanza, che dal palazzo imperiale conduceva direttamente allo stadio. “Un’aula prediletta dall’imperatore per la sua posizione strategica, riservata ma allo stesso tempo sontuosa per i momenti ufficiali”, commenta Egidi. Esercita oggi la sua suggestione con la vertigine dei quasi dieci metri d’altezza dove eleganti costoloni scrivono il profilo di archi e volte. L’apertura della “Sala dei Capitelli” rientrerà in un nuovo percorso di visita di una porzione inedita di Palatino.
“Fino ad oggi lo stadio di Domiziano era visibile dall’alto delle terrazze laterali – annuncia Barbara Nazzaro, architetto responsabile dei lavori – ora per arrivare alla Sala il pubblico potrà scendere ed entrare eccezionalmente nell’area monumentale”. Il percorso di visita seguirà la fascia laterale dello stadio, offrendo una prospettiva nuova della imponente tribuna imperiale. La sequenza di frammenti di colonne e pilastri evoca la grandiosità del porticato che scandiva il perimetro dello stadio. Per arrivare al gran finale della stanza segreta di Domiziano. Per carenza di personale di custodia, le visite saranno sempre su prenotazione.
Il Palatino sta per svelare la stanza segreta dell’imperatore, la cosiddetta “Sala dei Capitelli”, della seconda metà del I secolo d. C, riportata al suo antico splendore da un complesso intervento di restauro che la Soprintendenza archeologica di Roma ha avviato nel 2009, col progetto di aprirla nella prossima primavera.
“Una novità nel patrimonio del Palatino, perché questa sala non è stata mai vista dal grande pubblico – racconta il direttore del Palatino e Foro romano Roberto Egidi – e le condizioni di degrado non l’hanno mai resa agibile. Il problema principale sono state le infiltrazioni che hanno comportato distacchi e crolli”. Negli anni ’60 venne eseguito un primo intervento di impermeabilizzazione, senza completarlo. Tre anni fa ha preso via un lavoro urgente di consolidamento e recupero delle decorazioni. “Oggi è’ uno degli ambienti meglio conservati dell’area archeologica centrale – dice Egidi – e i cassettoni hanno la qualità rarissima di essere realizzati direttamente sulla struttura muraria”.
Il restauro ha permesso di riscoprire parti di decorazioni policrome con tracce d’oro. La sala, che prende il nome dai capitelli colossali che custodisce, tutti provenienti dal complesso della Domus Flavia in cui è incastonata, era un ambiente di rappresentanza, che dal palazzo imperiale conduceva direttamente allo stadio. “Un’aula prediletta dall’imperatore per la sua posizione strategica, riservata ma allo stesso tempo sontuosa per i momenti ufficiali”, commenta Egidi. Esercita oggi la sua suggestione con la vertigine dei quasi dieci metri d’altezza dove eleganti costoloni scrivono il profilo di archi e volte. L’apertura della “Sala dei Capitelli” rientrerà in un nuovo percorso di visita di una porzione inedita di Palatino.
“Fino ad oggi lo stadio di Domiziano era visibile dall’alto delle terrazze laterali – annuncia Barbara Nazzaro, architetto responsabile dei lavori – ora per arrivare alla Sala il pubblico potrà scendere ed entrare eccezionalmente nell’area monumentale”. Il percorso di visita seguirà la fascia laterale dello stadio, offrendo una prospettiva nuova della imponente tribuna imperiale. La sequenza di frammenti di colonne e pilastri evoca la grandiosità del porticato che scandiva il perimetro dello stadio. Per arrivare al gran finale della stanza segreta di Domiziano. Per carenza di personale di custodia, le visite saranno sempre su prenotazione.
Autore: Laura Larcan
Fonte: LaRepubblica.roma.it, 17 marzo 2012